Van Der Poel: "Spero che Pogacar non migliori nel 2025"

L'olandese 'teme' un ulteriore exploit dello sloveno, che per il futuro punta alla Parigi-Roubaix: "Ha le carte in regola per fare bene anche sul pavé"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
27 ottobre 2024
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 27 ottobre 2024 - In principio, parlando di un ciclismo sempre più noioso, la miccia l'aveva accesa Victor Campenaerts, al quale aveva poi fatto eco Wout Poels, che ironicamente aveva affermato di aver pensato al ritiro dopo averne visto le gesta al Giro di Lombardia 2024: al coro di 'dissenso' verso le imprese perentorie e senza appello per i rivali di Tadej Pogacar si unisce Mathieu Van Der Poel, che ha un 'auspicio' ben preciso per il 2025.  

I dettagli

  E dire che i due sono grandi amici, nonché protagonisti di tanti allenamenti insieme ma, prima ancora, sono avversari su strada e in particolare nelle Classiche, la specialità dell'olandese, che a margine del Criterium de La Nucia (zona al sud della Spagna dove abita e si allena) ha innanzitutto tracciato un bilancio della sua stagione. "Ho vinto il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix in maglia iridata e quindi non posso che essere soddisfatto". Se la primavera è stata ottima, l'estate di Van Der Poel è stata piuttosto deludente. "Non sono stato felice del mio rendimento al Tour de France, però mi sono divertito. Al mio debutto alla Grande Boucle avevo indossato la maglia gialla e vinto tappe, quindi le aspettative si erano alzate e anche per questo motivo quest'anno il confronto con il passato è stato negativo". Tutto ciò che attiene al 2024 del ciclismo appartiene ormai al passato, ma per stilare i programmi per il 2025 i tempi sono ancora prematuri. "Non so se l'anno prossimo sarò al Tour de France: dipenderà da come sarà andata la stagione prima. Inoltre - continua il figlio di Adrie Van Der Poel e nipote di Raymond Poulidor - mi piacerebbe concentrarmi sulla mountain bike, che per me rimane un grande obiettivo". Insomma, su strada in estate Van Der Poel potrebbe avere un ruolo più defilato: viceversa, in primavera il focus sarà ancora sulle principali Classiche. Pogacar permettendo. "E' un rivale duro, soprattutto al Giro delle Fiandre, ma mi piace come porta le corse all'estremo. Penso che in futuro possa fare bene anche alla Parigi-Roubaix: lo ha dimostrato in quella tappa al Tour de France con settori in pavé, dove fu bravissimo". Fosse così, Van Der Poel e gli altri a breve potrebbero ritrovarsi lo spauracchio Pogacar anche all'Inferno del Nord: lo stesso sloveno, in effetti, nei giorni scorsi non ha negato di avere già questo pensiero in testa, forse non nel 2025, l'anno in cui invece sarà di nuovo di scena al Giro delle Fiandre. Per la (non) gioia del corridore dell'Alpecin-Deceuninck. "Per il bene mio e di tutti noi suoi avversari spero che non migliori ulteriormente l'anno prossimo, visto che già quest'anno ha disputato una stagione strepitosa di cui sarà sicuramente felicissimo".

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