Vuelta 2024, Lefevere sul caso Cattaneo: "Brutta scena: colpa delle radioline"

Il capo della Soudal Quick-Step torna sulla tappa 18 e sullo stop alla fuga del corridore azzurro per salvare Landa: "Eravamo in un parco e le nostre ammiraglie erano senza copertura"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
7 settembre 2024
Mattia Cattaneo (Ansa)

Mattia Cattaneo (Ansa)

Roma, 7 settembre 2024 - Tra le tante immagini forti che lascerà la Vuelta 2024, arrivata ormai alle ultime battute con Primoz Roglic ormai a un passo dal poker di successi, c'è la litigata in mondovisione tra Mattia Cattaneo e l'ammiraglia della Soudal Quick-Step, diventata T-Rex-Quick-Step per questioni di sponsor in Spagna (con tanto di dinosauro come mascotte sempre al seguito). Correva la tappa 18 e il corridore azzurro, presente in una delle tante fughe buone, ad appena 13 km dal traguardo veniva richiamato alla base per soccorrere lo spagnolo, in crisi e distante da lui oltre 10'. Alla fine fa festa Urko Berrade, il migliore dei fuggitivi, mentre il resto del mondo del ciclismo si interroga su quanto appena visto. Compreso Patrick Lefevere, il gran capo della formazione belga.  

I dettagli

Per una volta però il dirigente, famoso per le sue uscite non troppo diplomatiche anche rivolte ai propri dipendenti, applica un metro saggio, cercando di restare equidistante tra il suo corridore e Wilfried Peeters, il direttore sportivo presente in quel momento nella vettura di squadra in compagnia dei fuggitivi e apparso quasi minaccioso nei confronti del bergamasco. Anzi, alla fine la colpa ricade sul parco naturale nel quale si svolgeva il finale di tappa. "E' stato uno spettacolo indecoroso (usa un'espressione più colorita, ndr). Tatticamente abbiamo sbagliato tutto. Avevamo tre uomini in fuga mentre il nostro capitano era in crisi e lasciato troppo solo dai compagni. Il problema è che eravamo in un parco e non avevamo la copertura di rete e Wilfried non aveva le immagini della gara in ammiraglia: inoltre, non riusciva neanche a entrare in contatto con gli altri direttori sportivi presenti su strada, Iljo Keisse e Geert Van Bondt, che erano più indietro. Inoltre - continua Lefevere ai microfoni di Het Nieuwsblad - non funzionavano le radio della squadra e il risultato è stata quella scena ridicola che hanno visto tutti e che non mi ha fatto dormire la notte". Dunque, a quanto pare dietro lo stop imposto a Cattaneo non ci sono dietrologie legate a un contratto in scadenza e forse destinato a non essere rinnovato: semplicemente (si fa per dire) problemi di comunicazione in seno a un ciclismo in costante bilico tra la voglia di diventare sempre più moderno e la paura delle conseguenze che ciò può portare in caso di problemi, come successo proprio in Spagna. E qui entra in scena il consueto Lefevere polemico, stavolta con un'invettiva che va dritta dritta ai vertici dell'Uci. "A tutti piace tanto osare con la tecnologia e poi succedono queste cose. Ai piani alti piace che i nostri uomini vadano in giro alla cieca, senza sapere cosa sta succedendo". Il riferimento del capo della Soudal Quick-Step va alle nuove regole già in via di sperimentazione, che spingono per un ciclismo con più sanzioni (come l'introduzione dei cartellini gialli) e meno tecnologia: nel mirino le tanto chiacchierate radioline, il cui malfunzionamento ha giocato un pessimo scherzo a Cattaneo e alle sue (meritatissime) velleità di vittoria dopo una vita da gregario.

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