Vuelta 2024, tappa 19: frazione e maglia a Roglic. Ordine d'arrivo e classifica
Lo sloveno doma l'Alto de Moncalvillo e si riprende il simbolo del primato: l'ex leader O'Connor è ora secondo, ma alle sue spalle scalpitano Mas e Carapaz
Alto de Moncalvillo (Spagna), 6 settembre 2024 - La tappa 19 della Vuelta 2024 porta la carovana da Logrono all'Alto de Moncalvillo dopo 173,5 km. Per essere una frazione di montagna il percorso e l'andamento sono anomali: prima parte relativamente semplice, con il gruppo in controllo di una fuga, che per una volta non spaventa, e seconda di fuoco in vista dell'ascesa che conduce all'arrivo. A dettare il ritmo, come da previsioni, è la Red Bull-Bora-Hansgrohe, che crea subito un buco con Aleksandr Vlasov, Daniel Felipe Martinez e soprattutto Primoz Roglic, che poi parte in prima persona e si va a prendere tutto: la frazione, la terza in questa Vuelta, e soprattutto la maglia rossa, che torna quindi sulle sue spalle. C'è lo sloveno, che torna re dell'Alto de Moncalvillo dopo 4 anni, e ci sono gli altri: Enric Mas parte ma poi si pianta nel finale, subendo il rientro di David Gaudu e Mattias Skjelmose, che a sua volta strappa la maglia bianca a Carlos Rodriguez. I giochi per gli ultimi due gradini del podio, a questo punto gli unici che sembrano ancora in piede, vedono coinvolti anche Richard Carapaz e Ben O'Connor: nessuno dei due è brillante, ma almeno l'australiano difende per ora la piazza d'onore, diventata a questo punto l'obiettivo principale ora che la maglia rossa, come da pronostici e timori della vigilia, è volata altrove. La tappa 20, la Villarcayo-Picon Blanco di 172 km, proporrà ben 7 GPM, di cui 3 di prima categoria: compreso quello che conduce a un arrivo che stravolgerà ulteriormente la classifica generale. L'impressione però è che i giochi per la vetta della graduatoria siano ormai fatti: a meno di crisi o altri inconvenienti, Roglic ha da oggi di nuovo entrambe le mani sulla Vuelta 2024, da tempo indicata come quella buona per calare il poker di successi. Proprio l'esperienza dello sloveno e di quanto accaduto in questa corsa spagnola costellate di fughe insidiose e di cadute impone la cautela, ma da oggi la maglia rossa sembra propria tornata a casa dopo la grande paura della 'fuga bidone' di O'Connor.
La cronaca
Dopo diversi tentativi non andati a buon fine, si forma la fuga buona, composta da Isaac Del Toro (UAE Team Emirates), Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), Fran Miholjevic (Bahrain Victorious), Vito Braet e Simone Petilli (Intermarché-Wanty), mentre Eduardo Sepulveda (Lotto Dstny), a lungo a bagnomaria, deve poi alzare bandiera bianca. Sul Puerto de Pradilla (5,2 km con una pendenza media del 4,8%) passa per primo Miholjevic, che si prende anche 6'' di abbuono: Del Toro ne prende 4'' e Planckaert se ne becca 2''. In discesa a sorpresa il gruppo si spezza: nelle retrovie restano, tra gli altri, Mikel Landa (T-Rex-Quick-Step) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek). Il momento di caos rientra, ma a farne le spese è Jasha Sutterlin (Bahrain Victorious), che finisce sull'asfalto: il primo dei battistrada a mollare è invece Braet. Al traguardo volante di Ventosa passa per primo Planckaert: è di fatto l'ultimo sussulto della fuga, ormai da tempo sotto tiro del gruppo. Mollano prima Planckaert e poi Del Toro appena la strada comincia a salire, mentre Petilli prima e Miholjevic poi cercano di resistere per accaparrarsi il premio di combattivo del giorno. Si comincia poi a fare sul serio in vista delle prime rampe dell'Alto de Moncalvillo (8,6 km con una pendenza media dell'8,9% e massima del 16%), prima del quale la maglia a pois Marc Soler (UAE Team Emirates) si stacca probabilmente per conservare energie in vista di domani. Davanti si porta la Red Bull-Bora-Hansgrohe, che comincia a dettare un ritmo molto alto al punto da fare subito un buco: dentro Primoz Roglic, Aleksandr Vlasov e Daniel Felipe Martinez (Red Bull-Bora-Hansgrohe), con quest'ultimo che poi molla. Il primo (e unico) a provare a rispondere tra i big è David Gaudu (Groupama-FDJ): davanti lo sloveno resta da solo e comincia a rullare in prima persona per rafforzare ulteriormente la sua leadership virtuale. A scattare è poi Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), sul quale poi rinvengono i rivali della classifica generale, dove in questo momento la priorità di tutti diventa il podio. Non a caso ci prova poi Enric Mas (Movistar Team), mentre Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) comincia a staccarsi sulle pendenze più dure. Assodate le condizioni non ottimali di Carapaz, Mas insiste per guadagnare terreno, senza disdegnare ovviamente uno sguardo a Roglic, che sembra però lanciato verso la doppietta tappa-maglia rossa. E in effetti è così, mentre alle sua spalle, a distanza di oltre 1', gli altri si giocano il podio: O'Connor a fatica prova a resistere a tutti i vari scatti prima di crollare nel finale. Anche Mas si pianta, raggiunto e superato da Gaudu: poi arrivano via via gli altri a distanze più o meno ravvicinate, a parte il buco subito da Carapaz e soprattutto la voragine nella quale finisce O'Connor, che però per ora resta secondo in graduatoria.
Ordine d'arrivo tappa 19 Vuelta 2024
1) Primoz Roglic (RBH) in 3h54'55'' 2) David Gaudu (GFC) +46'' 3) Mattias Skjelmose (LTK) +46'' 4) Enric Mas (MOV) +50'' 5) Mikel Landa (SOQ) +57'' 6) Carlos Rodriguez (IGD) +57'' 7) Eddie Dunbar (JAY) +1'01'' 8) Sepp Kuss (TVL) +1'01'' 9) Richard Carapaz (EFE) +1'03'' 10) Florian Lipowitz (RBH) +1'23''
Classifica generale Vuelta 2024
1) Primoz Roglic (RBH) in 76h43'36'' 2) Ben O'Connor (DAT) +1'54'' 3) Enric Mas (MOV) +2'20'' 4) Richard Carapaz (EFE) +2'54'' 5) David Gaudu (GFC) +4'33'' 6) Mattias Skjelmose (LTK) +4'47'' 7) Carlos Rodriguez (IGD) +4'55'' 8) Florian Lipowitz (RBH) +5'55'' 9) Mikel Landa (SOQ) +6'40'' 10) Pavel Sivakov (UAD) +7'39''
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