F1 Pagelle Gp Austria: Russell al posto giusto nel momento giusto. Verstappen torna ‘alle origini’

Ottima prestazione per Carlos Sainz che agguanta un podio insperato con la Ferrari. Leclerc, weekend da dimenticare

di LEO TURRINI -
30 giugno 2024
George Russell festeggia la vittoria

George Russell festeggia la vittoria

Spielberg, 30 giugno 2024 – Clamoroso in Austria. George Russell (Mercedes) vince il Gran premio al Red Bull Ring approfittando dell’incidente a sette giri dal termine tra Max Verstappen e Lando Norris. Secondo posto per Oscar Piastri, Ferrari sul podio con Carlos Sainz. Fine settimana da incubo per Charles Leclerc, che chiude 11esimo e fuori dalla zona punti.

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Cosa è successo tra Verstappen e Norris nel Gp d’Austria e cosa si sono detti

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F1, Russell vince il Gp d’Austria: clamoroso incidente Verstappen-Norris. Ferrari terza con Sainz

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Le pagelle

9 RUSSELL. A caval donato non si guarda in bocca. George è spettatore da lontano della sfida al calor bianco tra Verstappen e Norris. Ha il merito di essere al posto giusto nel momento giusto e anche questo è un pregio. Una nota non insignificante: dal 2022 le uniche vittorie Mercedes le ha conquistare lui. Mica Hamilton. A buon intenditor poche parole.

8 PIASTRI. Sfiora la grande impresa con l’altra McLaren e se non fosse stata introdotta la virtual safety car nel convulso finale forse avrebbe anche potuto contendere il trionfo a Russell. Questo australiano è un talento che sta imparando in fretta: bisogna tenerlo d’occhio in prospettiva futura.

8 HULKENBERG. È uno dei veterani della compagnia: solo Alonso ed Hamilton sono più vecchi di lui. Ma questo tedesco non molla e il quinto posto finale con la Haas è un risultato davvero sorprendente. L’anno prossimo è destinato a portare la sua esperienza in Sauber Audi: una collocazione all’altezza del suo orgoglio.

8 SAINZ. Non ha una Ferrari competitiva e si vede: quando si avvicina a Russell viene puntualmente ricacciato indietro. Comunque sale sul gradino più basso del podio, un premio per la tenacia di un esodato ancora a caccia di un contratto per il 2025.

7 NORRIS. Vai a fidarti degli amici! Con Verstappen ha sempre avuto un rapporto molto caloroso ma evidentemente quando c’è di mezzo una vittoria anche i legami personali vanno a ramengo. Il giovanotto McLaren è la vittima, ma è anche vero che aveva esagerato pure lui con i track limits. Alla fine, rimane con un pugno di mosche.

5 VASSEUR. Non può essere questa la sua Ferrari. Mai in lotta per qualcosa d’importante nel weekend austriaco, la Rossa non convince e sembra essersi persa sulla strada di uno sviluppo tecnico che non porta risultati. E intanto torna a vincere persino la Mercedes. Facciamo che così non va bene, nonostante il podio di Sainz.

5 HAMILTON. Avrà sicuramente un ottimo alibi ma quando la Mercedes torna a vincere non è lui a firmare il successo. Una brutta botta per il suo orgoglio: ormai sono quasi tre anni che non sale sul gradino più alto del podio. La coabitazione con Russell, per il tempo che resta, si annuncia ancor più complicata.

4 ALONSO. Ok, in coda al Gp sigla il giro più veloce. Ma la Aston Martin ormai gli ha fatto saltare i nervi: rimedia una penalizzazione per aver tamponato la Sauber di Zhou, una mossa indice di una frustrazione che viene da lontano. E non si vedono prospettive…

4 PEREZ. È una storia imbarazzante, la sua. Persino nella domenica in cui Verstappen ne colleziona di cotte e di crude, con tanto di penalità, il messicano taglia il traguardo alle spalle del capitano olandese. Va bene che ha già rinnovato il contratto con i Bibitari, ma sta francamente esagerando.

NG. LECLERC. Un weekend da dimenticare. Dal venerdì in poi gli capita di tutto. In gara non ha colpe nel contatto iniziale con Piastri, ma la sua corsa viene distrutta subito. Tra ripetuti cambi di gomme, nemmeno riesce ad entrare in zona punti. Che peccato.

2 VERSTAPPEN. Si rivede il Max delle origini, quello di una giovinezza turbolenta. Probabilmente non sopporta l’idea di essere battuto sul circuito di proprietà della Red Bull e si oppone con un tasso di aggressività eccessiva agli attacchi di Norris. Non è un comportamento da fuoriclasse, anche perché alla fine della fiera ha perso comunque. Mettiamola così: pure i grandi campioni hanno sempre da imparare.

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