Calcio a 5 serie B. Il Cus Macerata festeggia la salvezza

Il Cus Macerata calcio a5 festeggia la salvezza in serie B con una vittoria convincente. La squadra dimostra grande mentalità e talento, guidata da Francesco Marangoni e capitan Di Gregorio. Il successo premia il lavoro sul settore giovanile, assicurando un futuro promettente.

8 maggio 2024
Il Cus Macerata festeggia la salvezza

Il Cus Macerata festeggia la salvezza

"Che Bello è" con la B scritta rigorosamente in maiuscolo. Gli amici e tifosi non hanno resistito e subito dopo il fischio finale si sono riversati in campo per festeggiare assieme alla squadra e allo staff la conquista della salvezza in serie B da parte del Cus Macerata calcio a5. Gli universitari erano già forti del blitz 2-5 ottenuto in Toscana nella gara d’andata dei playout, ma alla Fratelli Cervi hanno sfornato un bis d’autore imponendosi di nuovo sull’Arpi Nova per 9-6. I cussini avrebbero potuto gestire il vantaggio e persino perdere con meno di 3 reti di scarto, invece hanno affrontato la sfida con grande mentalità e concentrazione, perfetti dal punto di vista tecnico-tattico e hanno così ribadito sia la superiorità sia di meritare la categoria nazionale. Una partita a senso unico, perché all’intervallo il Cus Macerata stava conducendo 5-2. Grande protagonista Francesco Marangoni che ha confermato il suo status di stella e re dei bomber del girone D (37 reti) segnando una super cinquina. Doppietta per capitan Di Gregorio e a segno anche Francavilla più Pietro Marangoni. Ci sarà dunque una terza partecipazione di fila alla B, un risultato straordinario perché ottenuto a costo zero mentre altri club sperperano migliaia di euro. Non solo, la salvezza e la vetrina nazionale futsal premiano il lavoro svolto dal Cus Macerata sul setto re giovanile perché il gruppo

è fatto in casa, frutto del proprio ed eccelso serbatoio. Proprio questa capacità di puntare e curare i giovani può garantire un futuro alla formazione cusina. Una squadra giovane, talentuosa e dunque futuribile, in grado di migliorare ancora.

Andrea Scoppa

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