Canottaggio, l’impresa. Viola: è bronzo Mondiale

Patrignani, figlia d’arte, ha gareggiato con Gian Filippo Mirabile a Barletta .

7 ottobre 2023

"Ci ho messo tanti anni a dar ragione a mio padre, ma ora devo ammetterlo: il canottaggio è proprio uno sport affascinante". Così Viola Patrignani dopo essersi messa al collo la medaglia di bronzo al Mondiale di Barletta in coppia con Gian Filippo Mirabile, nella prima, storica, gara che vedeva al via in coppia un atleta normodotato ed uno paralimpico nella specialità del Beach Sprint che potrebbe diventare sport olimpico nel 2028. Viola Patrignani, figlia d’arte ma anche nipote - il padre Fabio ed il nonno Gaetano sono stati l’anima dei Canottieri Pesaro – è consapevole che l’amore per lo sport di famiglia oggi ha superato quello per la pallacanestro: "Giocavo nell’Olimpia, ma oggi a basket vado solo per fare due tiri al campetto" racconta la 20enne che si è trasferita a Genova per studiare architettura del paesaggio ed allenarsi con la Canottieri Elpis. In coppia con Silvia Tripi aveva già conquistato il bronzo ai Giochi del Mediterraneo, gioia resa più vivida dall’argento nella staffetta mista a squadre. "Dopo le medaglie di Creta pensavo che la mia stagione fosse finita – dice Viola – invece il capo settore della Nazionale di ritorno dalla Grecia mi ha chiesto se volevo partecipare anche all’avventura Mondiale. Se quando ho iniziato, solo tre anni fa, mi avessero detto che avrei partecipato a un mondiale mi sarei messa a ridere". Invece il sogno è diventato realtà a Barletta nel doppio PR3 Mix insieme al genovese Gian Filippo Mirabile, nel segno dell’inclusione fra mondo paralimpico e normodotato: "Pur abitando nella stessa città non abbiamo mai potuto allenarci insieme per le condizioni meteo, le prime prove in acqua le abbiamo fatte direttamente a Barletta – racconta la Patrignani –. Ci siamo trovati subito in sintonia, anche se lui è abituato alla disciplina olimpica mentre in mare è tutto diverso, ci sono le onde, il vento, e si può spingere di più perché la barca è più stabile. Mi piace tanto perché è una disciplina dinamica, devi correre per 50 metri prima di salire in barca e anche dopo, per tagliare il traguardo". E adesso si lavora per nuovi traguardi.

Elisabetta Ferri

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