Casarin: "Mi ha infastidito il mancato saluto di Sacchi all’assistente"

Ex arbitro Paolo Casarini ha commentato la mancata stretta di mano tra il direttore di gara maceratese Juan Luca Sacchi e l'assistente Francesca Di Monte prima di Lecce-Sassuolo. Sacchi, Di Monte e Katia Senesi del Comitato nazionale Aia hanno dato la loro versione dei fatti. Un caso montato dal nulla?

10 ottobre 2023
Casarin: "Mi ha infastidito il mancato saluto di Sacchi all’assistente"

Casarin: "Mi ha infastidito il mancato saluto di Sacchi all’assistente"

L’ex arbitro Paolo Casarini ha parlato ieri su Radio 1 del direttore di gara maceratese Juan Luca Sacchi (foto) per la mancata stretta di mano con l’assistente Francesca Di Monte prima del match Lecce-Sassuolo. "Non è stato bello da vedere. Nel tunnel – ha detto Casarin nella popolare trasmissione Radio Anch’io Sport – è inutile che gli arbitri facciano tanti saluti come se tornassero dall’America. Ieri il presidente Aia ha chiarito che ci sono almeno duemila ragazze che arbitrano. È stato un movimento maldestro, ma mi ha dato fastidio, è stata una scena sgradevole. Probabilmente Sacchi, preso dal momento, si è dimenticato di dare la mano alla persona a cui la doveva dare per prima".

Il giorno prima era intervenuta la stessa assistente Di Monte sulla vicenda. "Mi dispiace – ha detto all’Ansa – che sia stato definito un caso un semplice gesto di fraintendimento: ho letto parole grosse verso un collega che non ha avuto nessuna mancanza di rispetto e verso un gesto istintivo che invece è stato definito sessista". È intervenuto lo stesso Sacchi. "È incredibile come sia nato un caso da questo episodio. Nè io né lei – dice – ci saremmo immaginati queste reazioni. Ovviamente, non ho visto che Francesca mi stava dando la mano. Avevo appena salutato il capitano del Sassuolo e mi sono girato per fare altrettanto con quello del Lecce. Con gli assistenti e il quarto uomo ci eravamo già salutati e poi ci siamo stretti la mano dopo il sorteggio, come certificano le immagini". È intervenuta anche la recanatese Katia Senesi, del Comitato nazionale dell’Aia. "È stato montato un caso dal nulla".

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