Galimberti celebra Sinner e l’Italia: "Danno emozioni da pelle d’oca"

L’ex tennista con l’Academy a Cattolica gioisce per la Davis: "Vittoria che fa bene a tutto il movimento"

28 novembre 2023
Galimberti celebra Sinner e l’Italia: "Danno emozioni da pelle d’oca"

Galimberti celebra Sinner e l’Italia: "Danno emozioni da pelle d’oca"

"Pelle d’oca e lacrime". Semplice e spontanea, l’emozione di Giorgio Galimberti all’ultimo punto del 6-3, 6-0 con cui Sinner, battendo De Minaur, ha consegnato la Davis all’Italia dopo 47 anni. Galimberti, davisman azzurro per tante stagioni, ora è Tecnico nazionale FIT, ha fondato il Queen’s Club di Cattolica e lavora tutti i giorni con l’Academy che prende il suo nome. Le emozioni però rimangono le stesse di sempre. Da giocatore, coach o commentatore. "Nei miei anni con la maglia dell’Italia ero di solito impegnato in doppio, che abitualmente si giocava di sabato – spiega Galimberti –. La particolarità era anche che quello era il giorno degli inni. Ecco, io a sentire quelle note a fatica trattenevo le lacrime. E dire che qualche minuto dopo ci sarebbe stata la partita. Un’emozione unica, c’è poco da dire. Così come adesso è stato fantastico vedere questi ragazzi riportare in Italia la Davis".

Un percorso lungo, quello che ha portato Sinner, Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli, assieme a Volandri, aggiudicarsi di nuovo l’"Insalatiera". "Nella parentesi bolognese non siamo partiti per niente bene con lo 0-3 col Canada – ricorda Galimberti -, ma forse da lì, con quella qualificazione, abbiamo un po’ capito che erano allineati i pianeti. A Malaga, con l’Olanda, la sconfitta di Arnaldi ma poi il 2-1. Haarhuis (il coach olandese, anche lui ex giocatore) ha detto che i problemi dell’Olanda sono cominciati quando Sinner è atterrato a Malaga? Beh, credo che un po’ abbia ragione, ma questo vale anche per tutti gli altri avversari dell’Italia. "San Sinner" lo chiamo io per quello che ha fatto. I tre match point consecutivi annullati a Djokovic con la Serbia hanno dell’incredibile. Sull’1-1 abbiamo vinto in doppio contro Kecmanovic e lo stesso Djokovic, numero uno del mondo. Poi la finale". Già, una finale con la tensione per Arnaldi vincente e la soddisfazione infinita, vissuta piano piano, per un Sinner che stava dominando De Minaur. "Un bene aver evitato il loro doppio. Poi è arrivata la vittoria. Per il movimento sarà incredibile, ma il tennis sta andando forte da un po’. Al Queen’s Club lo vedo tutti i giorni: il termometro è bollente, le richieste per l’Academy arrivano in continuazione, anche dall’estero".

L’Italia intera sta abbracciando il tennis e all’estero stanno apprezzando la qualità dell’insegnamento italiano. "Va tutto forte. Abbiamo una televisione che segue costantemente la disciplina come Supertennis, due tornei con numeri da record come Roma e le Atp Finals di Torino. A un certo punto avevamo anche dieci giocatori tra i primi cento del mondo. Ora la ciliegina con Sinner. Si parla tantissimo di tennis e io lo vedo tutti i giorni. Dai bar a tutti gli altri luoghi di condivisione. Insieme al calcio, sta diventando il nostro sport nazional-popolare".

Loriano Zannoni

Continua a leggere tutte le notizie di sport su