La 9ª di Menozzi. Daniele ha corso l’ennesima 100km del Passatore

"A volte mi chiedo chi me lo faccia fare, poi arrivo al passo, scende la notte e corro giù verso Firenze".

di CLAUDIO LAVAGGI -
27 maggio 2024
Daniele ha corso l’ennesima 100km del Passatore

Daniele ha corso l’ennesima 100km del Passatore

Daniele Menozzi è un podista di lungo corso e anche di lunga … corsa, visto che nella sua vita, dal 2000 ad oggi ha corso ben 101 maratone e 65 ultramaratone: queste ultime sono gare di chilometraggio vario, comunque superiore ai 42 chilometri. L’ultima è stata proprio la 100 chilometri del Passatore, una gara dura che porta i concorrenti (circa 3000 al via) da Faenza a Firenze attraverso l’Appennino. "E con questa ho finito nove edizioni – dice Daniele Menozzi da Castelnovo Sotto, libero professionista di 52 anni, sposato con due figli – l’anno prossimo faccio dieci e così mi porto a casa il piatto ricordo di ceramica faentina per chi arriva al conto pari". Cento chilometri sono davvero una fatica immane.

"Fatica sì, immane no. Quando oltre 20 anni fa ho iniziato a correre ed ero all’oscuro di tutto, vedo che c’è questa gara famosa nel mondo. Mi sono detto che correre per 100 chilometri fosse impossibile, ma che se ce la facevano tanti altri, beh, potevo farcela anche io".

Però tra il dire e il fare…

"Certo, è questione di allenamento, di convinzione, nella speranza di non avere infortuni o altri inconvenienti. Poi si può fare, io credo di esserne la testimonianza".

Di Passatori ne ha portati a termine nove. Altre gare?

"Cito le più belle, la Cortina trail, la supermaratona dell’Etna che ti porta da livello zero, partenza dal mare, sino a 3000 metri, ma anche l’Eroica di 65 chilometri o la Sorrento-Positano di 54".

Ne ha già un’altra nel mirino? "Sì, a fine luglio la Ovada-Genova che è poi l’Ultra del Turchino: 50 chilometri su un tratto della Milano-Sanremo ciclistica. Questa è bella perché è in notturna, parti a mezzanotte e arrivi al mare all’alba, spettacolo unico". Ma correre di notte non è più rischioso?

"E’ la mia passione: pensi che nei primi 30 chilometri ad esempio del Passatore, mi chiedo un po’ chi me lo faccia fare. Così spesso ho pensato di arrivare al passo della Colla e poi mi fermarmi, salire sul pullmino e risolvere il problema. E invece arrivo al passo, scende la notte, scollino, penso che mancano poi solo… 52 chilometri e corro giù verso Firenze".

I suoi figli che ne pensano?

"Fosse il problema dei figli; moglie, genitori, suoceri e parenti vari: la loro frase classica è ’ma te et capés gnint’, ma io me la rido perché fare questo mi piace".

Perché non è una gara contro il tempo, giusto?

"Sicuramente non per me: io ho chiuso 1742° in 15 ore 27’32’’, mentre il primo impiega la metà. E’ una sfida solo contro me stesso che posso e voglio vincere".

Anche perché è un’occasione per fraternizzare.

"Vero, in gara c’è tantissima solidarietà. Ci aiutiamo materialmente e psicologicamente. Superiamo uno, poi lo incontriamo di nuovo. E’ un mondo che ti coinvolge e spesso in scenari stupendi".

E all’arrivo?

"Con le dovute proporzioni, quando arrivo sono contento come uno che abbia vinto una medaglia olimpica".

Quest’anno alla 100 del Passatore erano presenti anche Silvia Torricelli di Castellarano che ha chiuso in 9h21’06’’, terza di categoria SF40 e nona assoluta. Poi ancora Paolo Paladini, 66° in 9h.32’, Dante Gazzotti 356° in 11h24’03’’ e Roberto Corbelli 764° in 12h57’43’’.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su