Le mani sul mondo del ’Gatto’ Casapieri: "Forse non mi sto ancora rendendo conto"

Il 30enne torrelaghese del Pisa e della Nazionale si gode il premio di miglior portiere del pianeta e ringrazia le "tre famiglie"

16 febbraio 2024
Le mani sul mondo del ’Gatto’ Casapieri: "Forse non mi sto ancora rendendo conto"

Le mani sul mondo del ’Gatto’ Casapieri: "Forse non mi sto ancora rendendo conto"

Le mani usate, così tanto e così bene, per fare parate che sono rimaste nella storia recente del beach soccer Leandro Casapieri le ha messe anche sul premio individuale più prestigioso del pianeta per la sua categoria: è lui il miglior portiere del mondo nel beach soccer, eletto per quello che ha fatto nel 2023. Torrelaghese doc che compirà a breve trent’anni, Casapieri dopo esser stato una promessa tra i pali nel calcio (facendo e vincendo la Serie D con la Lucchese con cui ha poi fatto la C nel 2014) si è tolto le scarpette, dopo aver disputato alcune annate nelle categorie minori con la “sua“ Torrelaghese prima di trasferirsi al Nord per motivi di lavoro. Ma non si è tolto i guanti. Ed è rimasto felino. Da anni è pilastro del Pisa Beach Soccer (con cui ha vinto due scudetti di fila nel 2021 e 2022, una Coppa Italia nel 2022, una Supercoppa italiana nel 2023 e arrivando al secondo posto in Champions League) e della Nazionale italiana con cui ha vinto da protagonista gli Europei 2023 e con cui ieri ha iniziato i Mondiali a Dubai.

Leandro, è il miglior portiere del mondo. Se lo aspettava?

"No. Per me era già un grosso traguardo essere fra i primi tre portieri ritenuti i migliori del mondo. Il 2023 per me è stato un anno pieno di emozioni... e anche pieno di sconfitte. Forse ho più perso che vinto a livello di risultati di squadra. Però è stato un anno veramente incredibile. E ricevere questo premio è stata un’emozione molto forte".

Dopo esser stato incoronato a Dubai cosa ha provato?

"Ho passato due giorni veramente incredibili, in cui sono stato travolto da un mare di emozioni e di messaggi di affetto. Ancora devo realizzare. Forse non mi sto ancora rendendo bene conto. La serata di galà è stata bellissima ed è un momento che non dimenticherò mai".

Punto di arrivo o di partenza?

"Penso più di partenza che di arrivo. È il momento di un percorso che fino a oggi ho fatto e che mi ha permesso di incontrare delle persone che mi hanno aiutato tanto nella mia crescita personale e sportiva. Determinanti sono state la mia famiglia vera e poi anche le due grandi famiglie acquisite che ho trovato nel Pisa Beach Soccer e nella Nazionale. Ho trovato compagni di squadra che mi hanno dato veramente tanto. Ho avuto la fortuna di avere con me queste tre famiglie che ci tengo a ringraziare. Perché in realtà non esiste nessun premio individuale. Questo che ho ricevuto io premia anche tutti quelli che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato. Tutto gira intorno a tante persone che purtroppo non sono sempre al centro dell’attenzione ma che svolgono un ruolo determinante nella vita di ogni sportivo".

Ora però testa al Mondiale?

"Esordire al Mondiale è stato il coronamento di un sogno. Il beach soccer è uno sport che io pratico con tantissima passione, che forse così non avevo nemmeno nel calcio. Il calcio anzi a dire il vero un po’ la passione me l’aveva fatta perdere".

Perché?

"Perché penso che il calcio oggi sia diventato una grande industria e non più uno sport dove i giocatori possono vivere la loro propria passione. Il beach soccer invece per me è in primis passione allo stato puro e sono molto contento di praticarlo".

La Nazionale con 6 viareggini su 12 che effetto fa?

"È bellissimo. E non è un caso. A Viareggio c’è sempre stata la cultura di questo sport. Il Memorial “Matteo Valenti“ ha svezzato e formato tutti noi in un modo o in un altro. Siamo veramente un bel gruppo, rappresentativo della nostra città".

Simone Ferro

Continua a leggere tutte le notizie di sport su