Le parole sull’esclusione di Fabio. Binaghi: "Il primo pensiero è andato a Fognini. La festa è di tutti, ma non va persa la riconoscenza»

La Coppa Davis conquistata dall'Italia è un segno nella storia dello sport italiano. Il pensiero va a tutti coloro che hanno contribuito, compreso Fabio Fognini, e a Jannik Sinner, assente a Bologna ma vicino ai suoi compagni. Una vittoria che regala un sorriso agli italiani.

5 dicembre 2023

A margine dei festeggiamenti per la conquista dell’ambita ‘insalatiera’, il pensiero va anche alle polemiche che hanno fatto da cornice prima di alzare il titolo: su tutte l’assenza di Jannik Sinner alla kermesse bolognese di settembre e l’esclusione di Fabio Fognini. "Credo – spiega Binaghi –, che il capitano e la Federazione non debbano perdere un aspetto fondamentale che è il senso della riconoscenza. A Fognini è infatti andato il mio primo pensiero dopo la vittoria. Io sono più vecchio di Sinner e di Volandri e ho vissuto almeno 20-23 anni di passione con questa Coppa Davis in giro per il mondo. E non dimentico quello che Fognini ha fatto tante volte, con compagni di squadra più modesti rispetto a Sinner e Berrettini e ha avuto delle prestazioni al limite dell’eroismo per la Davis".

La festa è di tutti. "La cosa più importante è che nella stessa settimana della Davis abbia vinto un ottimo challenge in Spagna, che gli permette di arrivare di nuovo a ridosso dei primi 100. Credo che questo fosse il suo obiettivo, che significa entrare negli Slam in tabellone. A una certa età è un passaggio importante. In questo momento la festa è di tutti, quindi anche sua, ma soprattutto c’è bisogno di tutti perché il tennis possa continuare a crescere e dare soddisfazioni nei prossimi anni a tutti gli appassionati".

Un segno nella storia dello sport italiano. "In un momento storico in cui si leggono tante cose brutte – conclude capitan Volandri–, aver regalato un sorriso agli italiani è stato speciale. L’importante per noi era creare un gruppo unito. Jannik non era a Bologna, ma ha avuto la vicinanza dei suoi compagni e poi avete visto cosa dà quando è presente. Ma senza l’apporto degli altri non avrebbe performato così".

Giacomo Gelati

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