Lucci sogna in grande nell’avventura Dakar: "Il mio obiettivo? Arrivare nella top ten"

Il pilota castiglionese ritroverà sul percorso l’amico d’infanzia Gioele Meoni: "Speriamo vada tutto alla grande per entrambi"

di CASTIGLION FIORENTINO -
5 gennaio 2024
Lucci sogna in grande nell’avventura Dakar: "Il mio obiettivo? Arrivare nella top ten"

Lucci sogna in grande nell’avventura Dakar: "Il mio obiettivo? Arrivare nella top ten"

di Luca Amodio

"Voglio piazzarmi tra i primi 10 al mondo". E’ il ruggito del Leone Castiglionese, il centauro Paolo Lucci, che oggi partirà al prologo della Dakar 2024.

L’anno scorso il pilota di Castiglion FIorentino, compaesano di Gioele Meoni, figlio del re della Dakar nel 2001 e nel 2002, si piazzò al primo posto al rally dei rally per la categoria rally 2: un risultato che gli permise a fine del 2023, di conquistare il secondo gradino del podio ai mondiali per la sua categoria.

Nella classifica generale Lucci si posizionò quindicesimo, ma quest’anno il leone ha alzato l’asticella. "Il nostro numero 17 è carico: siamo pronti. I primi tre giorni di gara saranno tosti: sembrano pericolosi e rischiosi per molti piloti", ci racconta Gabriele Minelli, general manager di Lucci.

Lucci, quale è l’obiettivo dell’anno?

"Per quest’anno riguarda la classifica assoluta: mi piacerebbe entrare tra i primi 10 al mondo. Per adesso però non mi piace fare pronostici: è oggettivamente difficile per una gara come la Dakar, si tratta di una gara di due settimane in cui non sai mai come saranno le tappe e quello che troverai. E’ un appuntamento piena di incognite, può andare tutto liscio ma anche finire dopo pochi chilometri".

Cosa ha il Paolo del 2024 in più rispetto a quello del 2023?

"Quest’anno abbiamo fatto tutto il mondiale. Credo, e spero anche, di avere un passo differente ma soprattutto ho molta più esperienza rispetto l’anno passato".

Quest’anno correrà con te anche un amico di infanzia, Gioele Meoni. Cosa vi siete detti in questi giorni?

"Ho visto Gioele, abbiamo parlato un po’ del più e del meno. Abbiamo parlato della prova tecnica della moto più che altro, ma non abbiamo parlato per niente della gara. L’augurio è ovviamente che vada tutto bene per entrambi, sia per me che per lui".

Come è stato l’allenamento nei giorni passati?

"A metà novembre – spiega Lucci – ho fatto un allenamento di navigazione in Tunisia e poi il restante tempo l’ho trascorso in Belgio: ho girato il più tempo possibile per la sabbia così da cercare il più possibile di affinare la tecnica in visto della Dakar".

Da l’anno scorso è arrivato tantissimo affetto, te lo aspettavi?

"L’abbraccio è stato bellissimo: Castiglioni sente moltissimo, per ovvie ragioni, questa gara. Sento anche quest’anno tantissimo affetto, nonostante abbia trascorso molto tempo lontano da casa il supporto l’ho sempre avvertito".

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