L’urlo di Bebe Vio: "In marcia verso Parigi"

L’associazione ’art4sport’ in ritiro a Cesena, per fare gruppo e crescere. E come ripete l’azzurra: "Abbattiamo tutte le barriere"

di LUCA RAVAGLIA -
18 febbraio 2024
L’urlo di Bebe Vio "In marcia verso Parigi"

L’urlo di Bebe Vio "In marcia verso Parigi"

Roma, 18 febbraio 2024 – La base del ritiro è tra le colline cesenati. A pochi metri dall’ingresso una frana che ostruisce la strada ricorda che qui, a Cesena, le ferite lasciate dall’alluvione dello scorso maggio sono ancora profonde. Ma non scalfiscono lo spirito che si respira all’interno della struttura che ospita 13 atleti paralimpici impegnati a inseguire un sogno. ‘fly2Paris’ è un nome che dice già tutto: cercare la qualificazione ai prossimi giochi a cinque cerchi.

Non da soli, ma insieme, grazie all’associazione ‘art4sport’ creata dai genitori di Bebe Vio e impegnata a regalare una nuova vita a chi ha dovuto fare i conti con la perdita di un arto. Le storie sono tante e tutte diverse, ma con una cosa in comune: cominciano tutte con una pagina cupa e si concludono con un sorriso. Il biglietto da visita è l’entusiasmo contagioso di Bebe Vio.

"Eravamo io ed Emanuele Lambertini – racconta, rivolgendosi al ragazzo che qui, nella cucina del Corbaia Relais che li ospita, rivive con lei un percorso che li accomuna – gli unici due ragazzini in mezzo ai tanti adulti e anziani che frequentavano un centro protesi a Bologna. Abbiamo fatto amicizia e ci siamo sostenuti a vicenda. Ci accomuna anche la passione per la scherma. E’ probabilmente lì che tutto è cominciato. Era facile vedere che gli sportivi avevano maggiore dimestichezza con le protesi e padroneggiavano meglio i movimenti. Avevano anche uno spirito completamente diverso".

Nel 2010 è nata l’associazione, non per Bebe, per tutti. E i ‘tutti’ ora sono diventati davvero tanti, in continua crescita.

C’è Emanuele Lambertini, che era arrivato timido e impacciato, nascosto dietro le gambe dei genitori e che ora è qui che se la ride, con già due Paralimpiadi alle spalle, Rio e Tokyo e ora lanciatissimo verso Parigi e c’è Lorenzo Marcantognini, che adora il calcio e l’atletica.

"Entrare a far parte di questo gruppo è stato meraviglioso – il commento è all’unisono – sia per le opportunità sportive che stiamo ricevendo, che per quelle umane. Siamo seguitissimi, da staff tecnici, nutrizionisti ed esperti di ogni settore. Ci incontriamo varie volte all’anno tutti insieme e nel frattempo ognuno segue un programma specializzato. Una dimostrazione del nostro spirito? A Parigi ci sarà, oltre a ‘Casa Italia, anche ‘Casa art4sport’, un appartamento nel quale si riunirà chi non è stato convocato per i Giochi".

Chiude Bebe Vio: "E’ importante che ci sia io, nota al grande pubblico? Non è questo il punto. Siamo importanti tutti, tutti stiamo dando tanto a questo mondo e alla sua crescita. Non smetteremo di farlo fino a quando anche l’ultima barriera sarà stata abbattuta".

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