Ma Bologna stravince con il suo pubblico. Unipol Arena azzurra e l’inno: che brividi

Spettacolo sugli spalti quasi sold-out. Emozioni per l’omaggio ai 90 anni della leggenda Pietrangeli: "Qui è iniziata la mia carriera"

di GIOVANNI POGGI -
14 settembre 2023
Ma Bologna stravince con il suo pubblico. Unipol Arena azzurra e l’inno: che brividi

Ma Bologna stravince con il suo pubblico. Unipol Arena azzurra e l’inno: che brividi

Bologna vestita a festa, da Piazza Maggiore all’Unipol Arena, collegate da una scia virtuale di entusiasmo che ha coinvolto tutta la città, che ha risposto scandendo un "presente" bello e deciso per la prima dell’Italia alla Coppa Davis. Arena di Casalecchio quasi sold-out, con migliaia e migliaia di cartoncini tricolore ad addobbare le tribune, sul retro di questi, in grassetto bianco su sfondo azzurro, la scritta "Forza Ragazzi", a invitare i 7mila dell’Unipol a spingere Sonego e compagni. I primi scambi al mattino, nel villaggio realizzato ad hoc all’esterno del palasport, un’intera area verde, proprio come succede nei più grandi tornei del circuito, dove protagonisti sono stati i più piccoli: tanti bambini racchetta in mano a colpire un mare di palline di qua e di là dalla rete, a creare l’atmosfera giusta.

Nel mentre, c’è chi prova a sbirciare per scovare qualche campione - in zona c’è il canadese Shapovalov, anche se alla fine non verrà schierato né nei singolari e nemmeno per il doppio, ancora non al top dopo l’infortunio al ginocchio patito a Wimbledon -, con scarso successo. Sono i sintomi della febbre del tennis, che da giorni ha ormai contagiato Bologna, raggiunta dai tifosi e dagli appassionati delle Nazionali avversarie degli azzurri nel girone di qualificazione, Canada, Cile e Svezia. Una febbre che ha toccato il picco attorno alle 15 quando, prima dell’inizio del primo singolo (Sonego-Galarneu), le luci sugli spalti sono scese e i riflettori hanno puntato Nicola Pietrangeli, commosso al centro del campo, a festeggiare i suoi novant’anni, per un compleanno speciale, celebrato nel modo per lui più bello e significativo, sotto rete. "Nicola! Nicola!", il grido che dalle tribune raggiunge il tennista italiano più vincente di sempre e il capitano dell’Italia che vinse la prima e, a oggi, unica Coppa Davis nel ’76, che risponde emozionato alzando un braccio e salutando i presenti.

"La mia carriera è iniziata a Bologna", ha detto Pietrangeli nel suo discorso durante la cerimonia ’90 bambini per i 90 anni’, tutti disposti sul campo a creare una speciale coreografia a lui dedicata apposta l’occasione. Poi, tutti in campo, prima i canadesi, poi i ’nostri’, acclamatissimi, Vavassori, Bolelli, Musetti, Sonego e Arnaldi, quest’ultimo fresco d’ingresso nella Top50 e oggi il quarto italiano nel ranking ATP. Quando si alza l’inno di Mameli, sono brividi: 7mila in piedi con i cartoncini in mano, ad avvolgere il campo, mentre una luce tricolore si riflette dall’alto sulla tribuna. A gustarsi il momento seduto sugli spalti, anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che sotto il video postato sul proprio profilo Instagram scrive "Torna in Emilia-Romagna il meglio del tennis internazionale, è tornata a Bologna la Coppa Davis!", dando via al cammino degli azzurri.

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