Mondiali di ginnastica. "Una gioia indescrivibile il pass per le Olimpiadi. Spedizione memorabile»

Levantesi della Virtus Pasqualetti racconta le emozioni vissute ad Anversa

11 ottobre 2023
"Una gioia indescrivibile il pass per le Olimpiadi. Spedizione memorabile"

"Una gioia indescrivibile il pass per le Olimpiadi. Spedizione memorabile"

"È stata un’emozione fortissima esserci assicurati la qualificazione per le Olimpiadi, un traguardo che mancava da tempo alla Federginnastica". Matteo Levantesi, ginnasta della Virtus Pasqualetti di Sant’Elpidio a Mare, ricorda quando gli azzurri hanno avuto la certezza di avere il biglietto in tasca alle qualifiche e magari questo fatto può avere deconcentrato la squadra alla finale del mondiale dove si è classificata all’ottavo posto. "Non c’è stato questo problema, il fatto – aggiunge – è che abbiamo commesso degli errori". Levantesi si è anche qualificato per la finale alle parallele dove ha chiuso al settimo posto. "Peccato che non sia riuscito ad agguantare una medaglia, ho aumentato il grado di difficoltà dell’esercizio ma nell’esecuzione ho commesso piccole imprecisioni che nel punteggio mi hanno tolto qualche centesimo. Ritengo che se avessi ripetuto le prove effettuate nei giorni precedenti sarei salito sul podio". Questo rimpianto non rovina la gioia della qualificazione alle Olimpiadi dove gli azzurri mancano da 12 anni. "È stata una gioia indescrivibile raggiungere quel traguardo, la medaglia alla finale di specialità sarebbe stata la classica ciliegina e per me è stato un successo assicurarmi un posto nella finale alle parallele dove c’erano i migliori al mondo". Tra loro non c’era l’ucraino Oleh Vernaiev, oro alle parallele alle Olimpiadi di Rio, che in passato ha gareggiato anche per la Virtus Pasqualetti. "Ci conosciamo bene, gareggiamo insieme anche in una squadra tedesca, e lui per la finale mi ha dato qualche consiglio, ma non è bastato". L’esperienza ai Mondiali in Belgio ha arricchito il ginnasta. "Ho imparato a conoscere meglio le mie potenzialità mentali, a gestire la pressione di finali di quel calibro". La pressione è differente quando si gareggia in una finale di squadra da quella in una gara individuale. "In una finale individuale – spiega Levantesi – tutta la responsabilità è sulle proprie spalle e sta alla bravura del ginnasta saperla gestire. Io sono andato tranquillo perché ero consapevole di avere fatto tutto il necessario nei giorni precedenti ed ecco perché ho concluso l’esercizio con il sorriso". Il discorso cambia quando la prova incide sul risultato della selezione. "In quei casi la pressione è alta perché un errore può compromettere il risultato di tutti. Si prenda, per esempio, le qualifiche per le Olimpiadi in cui lo sbaglio del singolo è stato coperto dagli altri perché in quel caso è possibile scartare il risultato peggiore a differenza della finalissima". Ma non c’è un attimo di tregua. "C’è da allenarsi, parteciperò a quattro gare nel campionato tedesco".

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