Neri, l’urlo liberatorio dopo lo stop: "Finalmente, adesso sono tornato"

Scherma Matteo, bronzo nella sciabola in Coppa del Mondo. Un anno fa si era infortunato al ginocchio

di ALESSANDRO GALLO -
20 maggio 2024
Neri, l’urlo liberatorio dopo lo stop: "Finalmente, adesso sono tornato"

Neri, l’urlo liberatorio dopo lo stop: "Finalmente, adesso sono tornato"

Brilla, eccome se brilla. La medaglia di bronzo conquistata da Matteo Neri a Madrid, in occasione della tappa di Coppa del Mondo vale doppio, anzi triplo. Perché Matteo, 25 anni, punto di forza della Virtus e dei Carabinieri, era reduce da un lungo stop. Nel giugno 2023, ai Giochi Europei di Cracovia, si era distrutto il ginocchio sinistro in pedana. Dopo 325 giorni, l’urlo di gioia di Matteo, distrutto, questa volta felicemente, dalla stanchezza e, perché no, pure da un pizzico commozione.

Matteo, che una speranza olimpica ce l’ha ancora (piccola, piccolissima, ma c’è), ha perso pure la voce. "Le sensazioni che sto provando – dice Matteo, rivedendo i lunghi mesi della riabilitazione, le prime prove in pedana, il periodo di allenamento con il maestro Andrea Terenzio – sono molto positive. Ho tirato di scherma molto bene e l’ho fatto in piena sicurezza, con la testa che rispondeva nel migliore dei modi".

Analizza tutto il percorso il giovane Neri che già a Tokyo, nel 2021, era rimasto escluso dal quartetto azzurro per un’inezia.

"Tutto questo – insiste – nonostante il fisico non fosse al meglio. Infatti ho perso la semifinale per un calo fisico impressionante. Ma era nello stato delle cose. Più di così, davvero, non potevo fare".

Sorride, Matteo. Sorride felice perché sa che il futuro gli appartiene. Certo, difficile pensare il contrario quando hai solo 25 anni, per di più compiuti da pochi giorni. Ma dopo il crac al ginocchio, lo scorso anno a giugno, Matteo aveva visto davvero tutto nero. Per qualche ora, diciamo una mezza giornata, aveva pure pensato di ritirarsi. Di smetterla lì. Di riporre la sciabola in qualche angolo. Poi, però, l’entusiasmo e la passione per lo sport hanno preso il sopravvento.

E Matteo, seguendo le indicazioni del maestro Terenzio, ha ricominciato a correre e a tirare di scherma, per la gioia del presidente della sezione scherma Virtus, Giuseppe Sermasi e del vice nonché direttore tecnico, Marcello Scisciolo.

Dopo i preliminari, Neri ha superato prima il tedesco Szabo, 15-8 poi, nel derby tricolore, Pietro Torre, 15-14 con l’ultima stoccata. Poi negli ottavi un altro tedesco eliminato, Bonah 15-12. Nei quarti lo stesso destino è toccato all’egiziano Elsissy, 15-12. In semifinale, sconfitta di misura, 15-14, con il coreano Hansal Ha. Matteo migliore azzurro, alle spalle del francese Sebastian Patrice, del coreano e appaiato allo statunitense William Morrill. Al trentaseiesimo posto, infine, l’altro bianconero Luigi Samele.

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