"Storia, talento e numeri". Bologna sogna in grande

Pallamano A Silver Il presidente della Tecnocem San Lazzaro Jelich ha fiducia "Unendo tutte le forze della città si potrebbe costruire un team da Gold".

27 gennaio 2024
"Storia, talento e numeri". Bologna sogna in grande

"Storia, talento e numeri". Bologna sogna in grande

Terzo posto nel campionato di serie A Silver e, oggi, alla 19, il confronto (PalaYuri) con il Campus Italia, la formazione composta dai giovani azzurri di talento. La Pallamano 85 San Lazzaro di Antonio Jelich, griffata Tecnocem, guarda al futuro con ottimismo.

"In fondo basta arrivare tra le prime otto per conquistare i playoff", dice il presidente Jelich.

Con un pizzico di fortuna, la Tecnocem potrebbe anche puntare alla promozione. Ma la serie A Gold, nel mondo della pallamano, è un passo forse troppo lungo per San Lazzaro, che vuole consolidarsi.

"Per adesso la struttura da top club non c’è – insiste Jelich –. Basti pensare che, di fatto, siamo nati nel 2020. Ci siamo trovati in quattro o cinque amici, a una cena, a Zocca, Eravamo in pieno Covid, per fortuna nel momento della riapertura. Abbiamo pensato che Bologna aveva bisogno di tornare in alto. E siamo partiti bruciando le tappe".

In panchina Andrea Fabbri, il mago dei giovani, capace di lanciare tanti talenti. In campo dei ragazzi interessanti, anche se, nel frattempo, per infortunio, si è ritirato Giulio Venturi, uno che aveva toccato i vertici con il Bologna United, vestendo anche la maglia della nazionale.

"Il nostro top player è Riccardo Stabellini. Pure lui è stato in Nazionale. credo che non sia un caso che, nelle uniche due volte in cui è rimasto fuori per infortunio, la squadra abbia perso, anche se non di molto".

Passa in rassegna agli altri ragazzi, Jelich, e cita il capitano, Giacomo Santolero, così come l’esperto Sebastiano Mario Garau e Jonas Mathà. Poi ci sono due ragazzi del 2005, molto interessanti e già pronti per la A Silver: Jacopo Barattini e Saverio Jacopo March.

La tradizione della pallamano, all’ombra delle Due Torri, è fortissima. Si parte dagli anni Sessanta, con l’Hc Bologna e il Gymnasium, poi, a ridosso del terzo millennio, la fusione nel Bologna United, due finali scudetto, la conquista di un Handball Trophy, la partecipazione all’Europa e giocatori incredibili, come Marcello Montalto.

"Il Bologna United – insiste Jelich – sta facendo benissimo nel torneo Bronze. Può davvero arrivare lontano. Magari aspirare alla promozione. Così l’anno prossimo potrebbe esserci di nuovo il derby".

La Tecnocem ha uno zoccolo duro di appassionati 150-200 unità, che può raddoppiare in occasione delle partite di cartello, come il derby con il Romagna. Ma cosa fare per riavere, all’ombra delle Due Torri, un top club capace magari di inseguire lo scudetto?

"I giocatori ci sono – chiosa Jelich –, la storia e la tradizione pure. Forse siamo divisi in troppe realtà. Per provare a crescere, forse, bisognerebbe pensare a unire le forze".

a. gal.

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