Tre Olimpiadi, fenomeno Maurelli: "La sua longevità è sempre più rara"

Livia Ghetti, l’allenatrice della Putinati che ha cresciuto Alessia fino alle medaglie: "Ho festeggiato con lei"

di Redazione Sport
13 agosto 2024
Da sinistra Livia Ghetti, Alessia Maurelli e Sara Mosca: si sono ritrovate tutte a Parigi

Da sinistra Livia Ghetti, Alessia Maurelli e Sara Mosca: si sono ritrovate tutte a Parigi

Sono passati poco più di 10 anni da quando Alessia Maurelli ha lasciato Ferrara per trasferirsi a Desio, cominciando nel 2014 la straordinaria avventura nella squadra Nazionale di ginnastica ritmica. Da quel momento, l’atleta classe 1996 ha inanellato successi a ripetizione in tutte le competizioni più importanti, partecipando a tre Olimpiadi (Rio de Janeiro, Tokyo e Parigi, ndr) impreziosite da due medaglie di bronzo conquistate da capitana. Alessia però non ha mai dimenticato la società che le ha permesso di spiccare il volo e soprattutto l’allenatrice che ha coltivato per anni il suo talento all’Estense Putinati.

Per questo da sempre le sue vittorie sono anche quelle di Livia Ghetti, che domenica scorsa era a Parigi all’Arena Porte de la Chapelle a soffrire e gioire per un’atleta che rappresenta l’orgoglio della ginnastica ritmica di casa nostra. "È stata una grande emozione, indescrivibile – commenta Livia Ghetti –. A Tokyo non si poteva andare a causa della pandemia: stavolta non potevo proprio mancare e ne è valsa la pena. L’atmosfera era incredibile, con tanta pressione per le atlete che per fortuna non le ha condizionate".

Non era sola al seguito delle Farfalle, giusto?

"Esatto, come me c’erano Sara Mosca e Martina Santandrea. Quest’ultima aveva vinto la medaglia a Tokyo, e se non fosse stato per i problemi fisici sarebbe stata ancora protagonista con le Farfalle. In ogni caso, ha voluto restare vicino alle sue compagne, e alla fine abbiamo festeggiato tutte insieme".

Per Alessia alla fine c’è stato un clamoroso fuori programma.

"Proprio così, la proposta di matrimonio del suo fidanzato: la ciliegina sulla torta di una giornata da incorniciare. Sono felicissima per la medaglia: l’argento sarebbe stato più giusto, ma purtroppo i giudici hanno deciso diversamente. Tra l’altro per la squadra Nazionale sono stati anni difficili anche per il polverone mediatico che era stato sollevato inutilmente, quindi questo risultato è il giusto premio per i sacrifici e il lavoro di tutto il gruppo delle Farfalle".

È la longevità che rende straordinaria Alessia, è d’accordo? "Vero, disputare tre Olimpiadi nella ginnastica ritmica a questi livelli è una rarità. Uno dei segreti è senza dubbio la preparazione che ha effettuato fin da piccola, che le ha permesso di fare una carriera eccezionale senza infortuni. Il suo è stato un percorso lineare, senza strafare: ha lasciato Ferrara per approdare in Nazionale nel momento giusto e questi sono i frutti del lavoro che abbiamo fatto".

Stefano Manfredini

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