Vis con le antenne dritte. Guai sottovalutare Sestri
Domenica pomeriggio al Benelli si affronteranno per la prima volta. I Corsari la terza serie l’avevano assaggiata solo negli anni Quaranta.
Non c’è altra rivalità all’infuori di questa, tra Vis Pesaro e Sestri Levante che domenica al Benelli si affrontano per la prima volta (ore 16,15). Storie e percorsi troppo divaricati: i Corsari, come vengono chiamati i rossoblù sin dai tempi lontanissimi di un derby con l’altra Sestri, la C l’avevano assaggiata solo negli Anni ’40, per riconquistarla la scorsa stagione con una marcia trionfale (94 punti, + 20 sulla concorrenza) guidati da un tecnico come Enrico Barilari pescato dalle giovanili. E la stanno difendendo con onore, nonostante i disagi di un campionato fin qui giocato tutto in trasferta (ora a Vercelli, a porte chiuse e senza incassi). In attesa di riavere lo stadio ‘Sivori’ ristrutturato, forse a primavera. Società virtuosa, da un decennio in mano alla stessa proprietà (Stefano Risaliti), con un primato: la migliore nel girone per minutaggio giovani, laddove la Vis figura al nono posto. Finora ha portato a casa una cifra intorno ai 150.000 euro (proiezioni), Pesaro viaggia poco sotto i 100. Il Sestri gioca abitualmente con 4-5 under, distribuiti fra difesa e centrocampo.
La spina dorsale in genere è però tutta over: dal portiere Anacoura alle punte Margiotta e Forte, passando per il difensore centrale Oliana, il regista Raggio Garibaldi e il trequartista Candiano. I numeri in generale sono simili alla Vis, in quasi tutte le voci, con la differenza che in casa ligure i gol vengono quasi tutti dai tre davanti (13 sui 17 di squadra, 8 a firma di Forte), mentre la squadra di Banchieri sa distribuirli nei reparti.
Squadra capace di tutto, il Sestri Levante, l’unica uscita incolume dal Manuzzi di Cesena (2-2). Accomunata alla Vis dalla stessa partenza: una serie di sconfitte intervallate dalla vittoria con l’Entella (unica in trasferta, ma trionfale nel derby più sentito). Andata a regime dopo l’arrivo di un profilo di spessore come Francesco Margiotta. Quattro vittorie in tutto, nel segno della verticalità: le ultime, non da poco, con Fermana (3-0) e Ancona (3-2, clamorosa rimonta nella ripresa). La Vis, che raramente perde gli equilibri di squadra, certo non concederà i generosi spazi lasciati dai dorici tra le linee; e neppure si piegherà a rinunciare a qualcosa del nuovo assetto, più orientato al sostegno delle punte. Anche perché, senza girarci intorno, è solo una gara da vincere. E perché i buoni riscontri delle ultime giornate (5 punti fra Lucchese, Rimini e Perugia, con tre prestazioni oltremodo convincenti) spingono a darci dentro. E poi è anche l’ultima dell’anno nello stadio amico, diventato una fonte di calore ed entusiasmo in questa stagione. In attesa degli ultimi riscontri, dovrebbe tornare disponibile Valdifiori: un’opzione in più per un centrocampo fin qui molto sollecitato. Mentre Polverino dovrebbe riprendersi il posto tra i pali. Da gestire la situazione cartellini: sono in diffida Zagnoni e Rossetti, a quota 3 ci sono Tonucci, Valdifiori, Da Pozzo, Iervolino e Foresta.
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