Vuelle, Mazzola alle stelle: "Mi piace la responsabilità"

"La squadra? Siamo ancora un cantiere aperto, occorre essere più solidi. Ora prendiamoci la salvezza e poi potremo provare ad essere più ambiziosi".

29 novembre 2023
Vuelle, Mazzola alle stelle: "Mi piace la responsabilità"

Vuelle, Mazzola alle stelle: "Mi piace la responsabilità"

Mazzola come si sta dopo una vittoria vissuta da protagonista con 38’ sul parquet?

"Mi sento molto bene, è stato veramente un piacere stare in campo così a lungo, me la son goduta e mi sono divertito. Mi piace avvertire le responsabilità e aiutare i compagni senza l’obbligo morale di segnare a tutti i costi. Il mio ruolo è più quello di un play aggiuntivo per dare una mano alla squadra nell’impostare il gioco".

L’assenza di Ford quasi non si è sentita e forse le ritoccherà: la presenza dell’americano è ancora in forse per sabato...

"Ma avremo bisogno anche di Quincy. Io comunque sono pronto per giocare tanti minuti, non è un problema. Anzi, mi sono anche arrabbiato con il coach quando sono stato utilizzato poco, ma non deve creare allarme, sono cose che succedono. Anche se mi è sembrato giusto chiarire coi tifosi perché me sono andato in spogliatoio anziché fare il giro di campo e salire in curva dopo la vittoria con Tortona. Ho sbagliato, perché quando si vince si festeggia insieme mentre io ho pensato alle cose mie…".

Nonostante il successo su Treviso la squadra continua ad avere questi black-out preoccupanti, come mai?

"Purtroppo li accusiamo anche in allenamento, anche se stanno diminuendo e l’intensità del lavoro è cresciuta. Però siamo ancora un cantiere aperto, è necessario essere più solidi perché questo campionato non ti perdona distrazioni contro nessuno, basti guardare le big che perdono contro avversari che non ti aspetteresti. Diciamo che a volte rischiare le giocate personali nel momento in cui servirebbe invece un attacco più corale può portare a subìre dei break".

Domenica scorsa ha sfiorato la doppia doppia con 9 rimbalzi e per la prima volta avete vinto la battaglia in un fondamentale dove avevate sempre sofferto. C’è una ragione?

"Quando le cose non vanno tendiamo a disunirci in difesa, poi stiamo crescendo anche atleticamente; eravamo deboli secondo me, ma stiamo migliorando su entrambi i fronti".

Italiani sempre più padroni della situazione, come lo vivono i vostri stranieri quest’aspetto?

"Non farei troppe distinzioni di nazionalità, ma forse noi italiani siamo più abituati a questo tipo di pressione, al campionato, al fatto di giocare in una città che ci tiene tanto e pretende tanto. I tifosi chiaramente s’identificano meglio in un ragazzo italiano, ma io penso che tutti devono essere felici che ci siamo e che reggiamo così bene, sono convinto che presto ci sarà un gruppo solo e non parleremo più di italiani e americani anche perché i nostri stranieri sono tutti ragazzi in gamba, nessun problema comportamentale da parte loro".

Cosa consiglieresti a quelli più in difficoltà come McCallum?

"Di non preoccuparsi. Ai giocatori fa bene vivere anche questi momenti, ti spingono ad allenarti meglio, a tirare fuori il 110% per farti apprezzare e capisci anche meglio di cosa ha bisogno la squadra da parte tua".

Onestamente: questa Vuelle deve pensare solo a salvarsi o può sognare qualcosa di più? "In questo momento, per il livello della serie A, con le ultime che si sono rinforzate e noi che accusiamo ancora troppi alti e bassi, dobbiamo trovare il prima possibile la salvezza e poi potremo essere ambiziosi".

Elisabetta Ferri

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