Addio a Sandro Crovetti: il mondo del basket piange un grande dirigente

Il mondo del basket è in lutto per la scomparsa di Sandro Crovetti. Amici e colleghi ricordano il suo contributo straordinario.

di MAURO PATERLINI
20 dicembre 2024
Il mondo del basket è in lutto per la scomparsa di Sandro Crovetti. Amici e colleghi ricordano il suo contributo straordinario.

Il mondo del basket è in lutto per la scomparsa di Sandro Crovetti. Amici e colleghi ricordano il suo contributo straordinario.

All’indomani della batosta il risveglio è ancora più duro e la[/EMPTYTAG] notizia più terribile da accettare, soprattutto tra coloro che negli anni ferraresi avevano lavorato spalla a spalla con Sandro Crovetti e che ancora conservavano con lui rapporti eccellenti. Domina lo stupore e lo sc21 anni di Masi Torello,oncerto, in attesa di capire se ci si potrà ritrovare tutti assieme per un ultimo saluto a Sandro a Reggio Emilia. Ad oggi non c’è una data fissata per i funerali e non si sa nemmeno se la volontà dei famigliari, e di Sandro stesso, fosse quella di celebrarli in forma pubblica o privata. Giorgio Valli e l’amico di sempre, Alessandro Dalla Salda, che lo avevano visto di recente in un fine settimana a Napoli, dove lavorano attualmente, Alberto Morea che lo aveva sentito in occasione della partita della sua Treviso a Reggio Emilia, e Alberto Seravalli, che tra una partita e l’altra in maglia Armani, lo sentiva e teneva i contatti constantemente. Nessuno aveva colto segnali di gravità assoluta, come ci hanno raccontato ieri presidente e vice presidente di quegli anni, Roberto Mascellani e Paolo Bruschi.

"Sono esterrefatto – racconta Mascellani –, ci sentivamo e spesso era lui che consolava me, per i miei acciacchi fisici. Dieci giorni fa stava bene, era stato a Napoli per un fine settimana con la moglie, a trovare Valli e Dalla Salda, e presto sarebbe venuto a Ferrara per assistere a una partita al palasport assieme a me. Era dimagrito molto in pochi mesi, circa 20 chili, ma si trattava solo di una cura dimagrante, non una perdita di peso dovuta ad altre questioni. E non c’erano problemi economici, nè sentimentali".

Sul Crovetti uomo e dirigente di basket, l’analisi di Mascellani è come sempre lucidissima. "Il suo arrivo nel 2002 coincise con una crescita importante, anche se il primo anno non fu affatto facile. Venivamo dalla promozione del 2001, quella dell’epoca era una Legadue dal livello e dai costi altissimi e non eravamo preparati, io compreso, a un salto del genere. Lui fu fondamentale in questa ottica, era un grandissimo lavoratore, riorganizzò la società e la strutturò, avvicinando al Club un team di lavoro composto da Paolo Bruschi, Enrico Brandani, Alfredo Potena, Alvaro Orpelli e Sergio Ambrosone. Persone che ci aiutarono, coinvolte da lui, che fu bravissimo anche a creare rapporti eccellenti col primo sponsor dell’epoca, Carife, senza il quale non avremmo fatto questa cavalcata in serie A. Io lavoravo molto, ero spesso a Roma, e Sandro fu fondamentale: ci sentivamo ogni mattina alle 7, e poi la sera se serviva ci vedavamo a cena per discutere della situazione".

Il vicepresidente dell’epoca, Paolo Buschi, si avvicinò al basket nel 2007, e nacque il PalaSegest. "Mi viene in mente – racconta – la mia prima partita vista dal vivo, coinvolto da Potena e Mascellani. Non sapevo le regole, pensavo che dopo due quarti fosse finita... A fine gara conobbi Crovetti, sul piano tecnico si vedeva che era straordinario, ma io non ho la competenza per giudicarlo. Sul piano umano invece sì, ed era speciale: parlavamo di viaggi, dell’Africa, di tante cose. Era una persona intelligente, vera, a volte dura, ma molto sensibile dietro la corazza che si notava al primo impatto".

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