Antonutti, mister Udine, avvisa Forlì: "Da quelle sconfitte abbiamo imparato"

Sogno irrealizzabile dei biancorossi nel 2014, il lungo ha visto la sua maglia ritirata ed è diventato ambasciatore della società friulana

di GIANNI BONALI -
17 novembre 2023
Antonutti, mister Udine, avvisa Forlì: "Da quelle sconfitte abbiamo imparato"

Antonutti, mister Udine, avvisa Forlì: "Da quelle sconfitte abbiamo imparato"

Michele Antonutti, 37 anni, è stato una bandiera del basket udinese, con 400 presenze con la maglia bianconera tra serie A1 e A2 e 1455 punti in 13 anni di permanenza. La sua ultima partita in maglia Udine è stata proprio contro Forlì, gara3 della semifinale: ora continua a giocare in serie B, a Monfalcone, ed è ‘brand ambassador’ della società friulana. Un mese fa Udine ha ritirato la sua maglia numero 9. Il giocatore friulano nel 2014 si è anche allenato per alcune settimane con la FulgorLibertas Forlì (era la gestione di Massimiliano Boccio). Con lui proviamo a fare le carte alla partita di domenica.

Antonutti, ripartiamo dalla sua breve esperienza forlivese. Che ricordi ha della piazza biancorossa che la avrebbe voluta tra i protagonisti?

"Il parquet del Palafiera è stato casa mia per un periodo che ricordo con piacere. Fui infatti accolto bene in una città che vive di basket e che stava sognando una squadra di alto livello, ma le nostre strade si sono divise per eventi non dipendenti dalla nostra volontà".

Il prossimo turno di campionato vedrà sfidarsi proprio Forlì e Udine in un match al vertice tra due compagini destinate a recitare un ruolo importante in campionato. Che partita sarà?

"Un match intenso e un esame importante per Udine. Giochiamo contro una grande squadra in trasferta, una società ambiziosa che vuole rimanere in alto: sarà una partita insidiosa. Coach Antimo Martino è un allenatore esperto che conosce bene la categoria e poi ci sarà un ambiente caldo al palasport, con il pubblico di casa che trasmette energia. Cercheremo di non far accendere i giocatori avversari".

Negli ultimi scontri diretti, sia in casa che in trasferta, Forlì ha sempre superato Udine. Eppure la squadra di cui anche lei faceva parte era sulla carta di altissimo livello. Perché non ha funzionato?

"Singolarmente i giocatori erano infatti molto forti, ma una squadra è fatta anche di chimica e occorre sempre costruire un’amalgama tra i ragazzi per farli rendere al massimo. Abbiamo comunque tratto un utile insegnamento dalle vicende passate. Vogliamo crescere ancora, rimanere in alto. Siamo impegnati in questo periodo anche nei progetti del nuovo palasport Carnera e della rinnovata sede della società".

Dalle sue parole pare molto coinvolto nei piani della società.

"Dal punto di vista personale, continuo a lavorare per valorizzare il marchio e gestire le relazioni con le istituzioni e gli sponsor".

Però lei sta ancora giocando...

"Nel tempo libero mi diverto ancora sul parquet, ma la mia occupazione principale rimane comunque in società a Udine. Stiamo portando avanti il progetto ‘Young stars’, per sostenere il basket nel territorio e far crescere nuovi talenti, coinvolgendo le diverse formazioni locali, con una valenza sia sportiva che sociale".

C’è un atleta biancorosso che stima particolarmente?

"Davide Pascolo, friuliano come me, che ho incrociato a Udine quando era ancora un giovane all’inizio della carriera".

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