Forlì, flop dell’attacco nel derby. Harper super? Dietro a lui il vuoto

A Rimini una sconfitta paradossale: nel giorno in cui è esploso l’americano, la squadra si è inceppata

di SIMONE CASADEI -
29 ottobre 2024
Forlì, flop dell’attacco nel derby. Harper super? Dietro a lui il vuoto

Demonte Harper sfrutta un blocco di Del Chiaro nel derby perso 81-73 (Petrangeli)

Il derby del Flaminio si è rivelato avaro di soddisfazioni per la Pallacanestro 2.015, che però, pur nel ko, può indubbiamente trarre spunti positivi da questa sfida. Perché dinanzi a una squadra in stato di notevole forma, davanti a una cornice di pubblico delle grandi occasioni, Forlì ha fatto la partita per almeno metà della contesa, nonostante la perdurante assenza di Shawn Dawson (forfait che, a questo punto, comincia a essere un serio problema). Al tempo stesso, però, qualcosa si è ‘incartato’ nel corso dei 40’ di gioco.

Vero che Rimini ha cambiato drasticamente volto dopo la pausa lunga. Prova ne è lo scintillante 11/15 dall’arco al rientro dagli spogliatoi. Ma l’Unieuro, nella metà campo offensiva nel secondo tempo, ha suo malgrado messo in evidenza una serie di lacune che, in precedenza, la prestazione ‘monstre’ di Demonte Harper aveva nascosto sotto al tappeto.

Innanzitutto nella statistica realizzativa più ‘cruda’, rappresentata dal parziale di ogni singolo quarto. Ben 47 punti segnati nella prima metà del match, quindi appena 26 nei successivi 20’. Di questi, solo 9 nel terzo periodo, quando cioè la RivieraBanca si è rimessa in pista e ha addirittura messo la freccia. Rimini era in striscia, Forlì, dall’altra parte, non riusciva più a costruire in scioltezza come in precedenza e soltanto Harper e Pascolo hanno saputo tenere la barra dritta.

In secondo piano – ma non troppo –, poi, è inevitabile gettare lo sguardo alla distribuzione dei tiri mandati a bersaglio da Forlì. Qui il dato è davvero eclatante. Perché il già citato Demonte ha centrato la miglior serata realizzativa della sua lunga carriera: ben 38 punti in 36’, tirando con 6/8 dalla lunga distanza; più di un punto segnato al minuto, dunque. Ben il 52% della produttività ospite è stata di sua fattura. All’intervallo era già a quota 26 punti, Forlì lo ha giustamente cavalcato e ha avuto i suoi momenti migliori proprio quando Harper riusciva a trovare il fondo della retina in ogni salsa.

‘Rallentato’ il contributo offensivo del nativo di Nashville, ecco che l’Unieuro si è trovata in grossa difficoltà. Perché nessun altro componente del roster è riuscito ad andare in doppia cifra. Il secondo miglior ‘top scorer’ biancorosso è stato Davide Pascolo con 8 punti. Una situazione più unica che rara per coach Antimo Martino, che nelle ultime due stagioni ha saputo costruire gran parte delle fortune facendo forza proprio sul sistema e sulla capacità di trovare ogni serata punti di riferimento differenti, sempre ben supportati dal resto del gruppo.

Attenzione. Non si tratta di certo di un difetto ‘strutturale’ da correggere. Perché Harper si è preso più tiri rispetto al solito (23 tentativi in tutto, contro i 13 di media prima di domenica), e non poteva essere diversamente in una serata del genere. Ma pure i suoi compagni hanno avuto modo e maniera di poter fornire il proprio contributo. Peccato che le loro conclusioni non siano andate oltre al ferro.

Emblematiche le prestazioni balistiche di Matteo Parravicini e Raphael Gaspardo, i migliori marcatori biancorossi prima del Flaminio. In due hanno racimolato appena 9 punti in 50’ complessivi di utilizzo, tirando appena col 21% dal campo (4/19). Alla vigilia di un delicato tour de force e con rotazioni ridotte, l’Unieuro, in un’uscita comunque non certo da buttare, non può prescindere dall’apporto dei suoi uomini più pericolosi.

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