Forlì, in casa c’è sempre più grinta. Martino s’aspetta subito una reazione

Dopo la "partita orrenda" a Udine, domenica arriva Cantù. Al Palafiera, nonostante il ko con Livorno, biancorossi mai morbidi

di STEFANO BENZONI
15 novembre 2024
Forlì, in casa c’è sempre più grinta. Martino s’aspetta subito una reazione

Coach Antimo Martino dà istruzioni al suo pivot Daniele Magro (foto Frasca). . Fin dai primi minuti del post partita di mercoledì sera ha pungolato la squadra

La netta battuta d’arresto subita a Udine, quarta sconfitta in trasferta su sei gare, è arrivata dentro un tour de force di 5 partite in 15 giorni, che si chiude domenica ospitando Cantù. Tornare a respirare l’aria di casa può fare sicuramente bene agli uomini di coach Antimo Martino che dovrebbero ritrovare in piena condizione anche il capitano Daniele Cinciarini, tenuto precauzionalmente a riposo al Carnera. Ora la classifica forlivese parla di 12 punti con 6 vittorie e 5 sconfitte di cui una, dolorosissima, in casa contro Livorno: se Forlì avesse superato i labronici ora avrebbe 14 punti con un bilancio di 7-4 che la avvicinerebbe alle posizioni che contano. Un cammino, considerando tutte le difficoltà legate all’assenza di Dawson, di cui essere soddifatti.

Forlì torna a casa e c’è da scommettere che l’atteggiamento che i forlivesi metteranno in mostra contro i brianzoli sarà tutto diverso da quello mostrato nella trasferta a Udine. Nel dopo gara, con la sua sfuriata ("partita orrenda"), coach Martino ha già cominciato a ‘preparare’ la partita di domenica, quantomeno a livello di motivazioni. Anche perché Forlì al Palafiera è quasi tutta un’altra squadra. Lo dimostra la differenza fra i punti segnati e subiti fra le mura amiche e lontano dalla Romagna, ma soprattutto – al netto delle percentuali di tiro che sono migliori lontano da casa – le voci di certe cifre che hanno un valore non solo numerico ma in particolar modo misurano la temperatura della squadra a livello di voglia, intensità, determinazione e cattiveria agonistica.

Nelle cinque gare giocate di fronte al suo pubblico (bilancio 4-1), Forlì finora ha segnato 78.4 punti di media subendone 69.2 (+9.2 di differenziale positivo), mentre quando ha viaggiato ne ha segnati 74.1 di media subendone 75.8 (-1.7 di differenziale negativo). L’Unieuro in casa è più viva, grintosa, ‘affamata’, forse anche coraggiosa, ma probabilmente subisce e sente la pressione del pubblico amico come dimostrano le percentuali di tiro che sono migliori in trasferta rispetto a quelle in casa: se nel tiro da due non c’è una grande differenza (47.2% fuori contro il 45.7% in casa), la differenza si vede nel ‘tallone d’Achille’ del tiro da tre che vede Harper e compagni al 25.7% nell’impianto di via Punta di Ferro. Contro un buon 35.4% fuori (da questo punto di vista, la partita migliore è stata quella di Torino). Per non parlare dei liberi: 70.6% in casa, 84.2% fuori.

Ma nelle giocate di grinta, energia e ‘voglia’, Tavernelli e compagni davanti al loro pubblico alzano decisamente il livello delle loro prestazioni. Servono oltre quattro assist in più (17.2 contro 13), recuperano ben cinque palloni in più (8.6 contro 3.6), perdono, è vero, un pallone in più (14.6 contro 13.3, numeri comunque troppo alti: urge porre un rimedio), ma catturano ben 12 rimbalzi in più: 47 contro 35.

Come si vede, alcuni numeri ci dicono chiaramente che al Palafiera i ragazzi di coach Martino hanno sempre trovato (anche contro Livorno) maggiore carica, intensità e forza, tutte caratteristiche che hanno consentito di rimontare contro Verona e Orzinuovi e che sarà fondamentale mettere in campo con continuità nella difficilissima sfida di domenica contro la Cantù dell’ex Valentini. Per poi confermarle per tutto il prosieguo di questa lunga, lunghissima stagione.

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