Forlì, la difesa ha fermato Rimini. Tutti i numeri dei rivali sono calati

I 73 punti sono stati la seconda peggior prova degli adriatici. Tiro da 3 dal 42% di media al 30%

di STEFANO BENZONI
21 gennaio 2025
Luca Pollone festeggia la vittoria dopo le consuete missioni speciali difensive (Frasca)

Luca Pollone festeggia la vittoria dopo le consuete missioni speciali difensive (Frasca)

Ancora e sempre la difesa di Forlì. La chiave per la vittoria nel derby contro Rimini, la costante che in questa stagione sorregge la squadra di Antimo Martino. Dopo la debacle dei 93 punti subiti nella sconfitta infrasettimanale di Verona – 32 nel solo primo quarto – la retroguardia forlivese è tornata a brillare contro l’attacco dell’Rbr, secondo del torneo con 83 punti realizzati di media e prima squadra per percentuale complessiva da tre punti con il 42%: domenica sera la formazione di coach Sandro Dell’Agnello è uscita dal Palafiera dopo essere stata tenuta a 78 punti, con quattro uomini in doppia cifra per punti segnati (Rimini ne aveva sei di media) e il 30% dall’arco.

Se escludiamo il primo quarto nel quale gli adriatici hanno segnato 28 punti, negli altri tre la difesa forlivese ha tenuto un attacco come quello avversario a 45 punti realizzati, rispettivamente con 11 segnati nel secondo, 19 nel terzo periodo e 15 nel quarto. La difesa forlivese ha lavorato molto bene come testimoniano alcuni esempi di efficacia difensiva applicati ai singoli. Marini, che arrivava al derby con il 36% da tre, ha chiuso con il 25%, così come Robinson che si è fermato al 33% lui che era abituato a tenere il 44% dall’arco e anche Tomassini che sfoderava 10 punti di media con il 53% da due e il 44% da tre, ha chiuso con 4 punti (tutti segnati dalla lunetta) e 0/3 al tiro. Fra gli ospiti l’unico che si è tenuto sui suoi alti livelli è stato Alessandro Grande che ha chiuso con 12 punti, il 60% da due e il 40% da tre (aveva comunque il 46% di media).

Meglio del previsto hanno invece fatto Simon Anumba (8 punti con il 60% al tiro) ma soprattutto Stefano Masciadri che ha terminato con 13 punti in 18’ con 6/10 al tiro, ma questi numeri sono stati il risultato non solo di eccellenti prestazioni dei due giocatori, ma anche di inevitabili scelte difensive fatte da Martino di fronte a un organico di qualità notevole come quello dell’Rbr. Quello che importava era limitare le principali bocche da fuoco riminesi e l’obiettivo è stato raggiunto. Infatti, Forlì è stata la seconda squadra contro la quale Rimini ha segnato meno dopo i 70 punti realizzati il 22 dicembre nella sconfitta di Verona.

La difesa dei romagnoli è stata una costante tecnico-tattica tra i vari alti e bassi. È stata l’àncora di salvezza a cui aggrapparsi quando le cose in attacco non andavano per il verso giusto, fatto che si è verificato in non poche occasioni. Prima della brutta sconfitta subita a Verona, solo in un’altra gara l’Unieuro aveva subito più di 90 punti, ed è capitato nella vittoria casalinga contro Vigevano. Finora in stagione per due volte i forlivesi hanno incassato fra i 50 e i 60 punti, quattro volte fra i 60 e i 70, sei volte fra i 70 e gli 80 e otto volte fra gli 80 ed i 90. E se nella prima metà abbondante del girone d’andata la difesa dell’Unieuro era la prima del campionato, poi è scesa nella speciale classifica e ora è settima con 75.8 punti subiti di media (Cantù comanda con 72.5 punti).

Piuttosto netta è la differenza fra punti subiti nella partite vinte che sono 73.5, rispetto a quelli che l’Unieuro ha finora incassato nelle sconfitte che sono 78.5 di media, quindi almeno 5 in più. Diverso il rendimento difensivo anche fra le partite disputate al Palafiera e quelle in trasferta. In casa Forlì subisce 74 punti di media, lontano dal suo campo di punti ne concede 77.5. Nelle prime due gare dal rientro, Dawson stava dritto sulle gambe e veniva battuto in 1 contro 1 da chicchessia: contro Rimini è andato meglio. Harper era un eccellente difensore sia sul perimetro, sia in post basso e anche contro avversari più alti e grossi di lui: in questo fondamentale, Forlì non ha guadagnato nel cambio di americani, ma la forza, l’applicazione e la determinazione nel lavoro difensivo di tutti gli italiani è in grado di compensare anche le lacune di un singolo.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su