Gaspardo, una promessa per Forlì: "Sento che sarà una grande annata"
Presentata l’ala: "Piazza ideale per me. Vi assicuro che daremo tutto, ho sensazioni molto positive"
Raphael Gaspardo, ala di 207 centimetri, 31 anni compiuti il 3 agosto, è stato uno dei nomi più importanti arrivati alla nuova Unieuro. Fratello di mezzo di tre cestisti (David giocò in B nella FulgorLibertas nel 2009-10), Gaspardo è stato presentato dalla società presso la Steel Pool Cantieri, azienda specializzata in involucri metallici, facciate architettoniche e tetti verdi: a proposito di basket, il guscio esterno del nuovo Palalido di Milano, ora Allianz Cloud Arena, è stato realizzato dalla Steel Pool Cantieri.
Soddisfatto Giuseppe Fabbri, uno dei soci della Fondazione: "Raphael è un elemento che molti ci invidiano, con più stagioni in A1 rispetto a quelle in A2. Potrebbe diventare la ciliegina sulla torta, un punto di riferimento e il miglior italiano della serie A2". Seduto accanto al gm Renato Pasquali, suo allenatore alle giovanili della Benetton Treviso, Gaspardo ha detto: "Ringrazio Forlì che mi ha voluto fortemente. Questo è stato per me motivo di orgoglio. Cercherò di ripagare la fiducia di una piazza storica che negli ultimi anni ha fatto molto bene. Lavorerò tutti i giorni con il massimo impegno e disponibilità, poi si sa, le stagioni a volte sono determinate da mille variabili, ma posso assicurare che, da quanto visto in questo inizio, l’intera squadra darà tutto per fare una grande annata. In questi dieci giorni di lavoro ho trovato la situazione ideale per me. Qui vengono scelte prima le persone e poi i giocatori e questo fa sì che si creino i presupposti ideali per la nascita di un gruppo armonioso, nel quale si possa lavorare bene pur nella competitività di un roster ambizioso. Ho sensazioni molto positive".
Il ruolo di chiara responsabilità non spaventa Gaspardo: "Sono contento e carico per questo, sono certo di poter far bene". Gaspardo è stato conquistato dalla decisione con cui Forlì lo ha scelto: "Una piazza storica grande pubblico, ambizione, un ruolo importante, ultime annate di altissimo livello e poi Renato e coach Martino: come potevo dire di no?". La città ancora non l’ha conosciuta perché Gaspardo è uno che esce poco ed è concentrato soprattutto sul lavoro. E allora è su quello che insiste: "Anche grazie a chi era già qui come Cinciarini e Pollone, il gruppo si è subito unito. Dawson? Per ora gli ho parlato poco, mentre con Harper comunico molto per capire come trovarci e comunque ha notevoli doti di leadership".
Pasquali spiega la scelta: "Raphael è un elemento che non deve essere ingabbiato in un sistema e questo aspetto è un argomento che abbiamo affrontato con il coach prima di prenderlo. Martino è stato d’accordo nell’avere elementi che possano creare e a cui lasciare la briglia sciolta". Nel club è il gm colui che lo conosce meglio: "Ho percepito un senso di responsabilità enorme fin da quando l’ho allenato 12 anni fa. Mi sono reso conto che avevo per le mani un cavallo di razza, non potevo permettermi di non accompagnare verso alti livelli. Ma Raphael mi ha sorpreso perché è andato anche oltre le sue aspettative. È un lavoratore, un giocatore che parla poco, un friulano a tutto tondo detto con un’accezione positiva, esigente con se stesso e che è cresciuto anno dopo anno. Pensiamo che nel suo ruolo sia un dominante in A2". Da qui è facile concludere: "Sono convinto che una squadra così forte la Pallacanestro Forlì 2.015 non l’abbia mai avuta, ma è altrettanto vero che il campionato, col ritorno a girone unico, sarà il più duro e difficile degli ultimi 12 anni, da quando per l’ultima volta si è giocato a girone unico".
Fuori dal campo, assenti i suoi due pastori tedeschi rimasti nella casa con giardino dei genitori, Gaspardo è un ragazzo tranquillo: "A casa uso tutto il tempo per riposare, fra stretching e recupero. Mi piace uscire a cena con la squadra, ma anche leggere e sono molto appassionato di cinema".
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