Harper, voglia di stupire con Forlì: "Aspettateci, stiamo imparando"
L’americano guarda oltre ai suoi già storici 38 punti a Rimini: "Bene, ma non sono serviti. Conta vincere"
Demonte Harper con i 38 punti segnati domenica al Flaminio è già entrato di diritto nella storia del derby tra Forlì e Rimini: "Ho segnato 38 punti? Bene ma quello che importa è vincere e noi purtroppo abbiamo perso". Il play-guardia, soddisfatto per aver trovato in Italia un paesino in provincia di Cuneo che si chiama come lui, ha le idee chiare. E’ sereno, è esperto e sa cosa deve fare la squadra.
Harper, finora è contento o no del suo rendimento?
"Non è una questione di essere soddisfatti o delusi, è una questione di apprendimento. Su come giocare per la prima volta in questa Lega, su come farlo con nuovi compagni, un nuovo stile di gioco. Sto cercando di imparare e di farlo nel più breve tempo possibile, avendo sempre di fronte l’obiettivo della vittoria: se per vincere devo segnare 30 punti, ok lo posso fare; se devo passare o difendere mi adeguo senza difficoltà".
Siete una squadra in parte nuova...
"Anche giocare male fa parte del processo di apprendimento. Abbiamo disputato solo sette partite e ne avremo forse altre 40, quindi la strada è lunga. Non posso e non voglio essere demoralizzato per alcune prove non buone, voglio concentrarmi su quello in cui posso migliorare e sulle prossime partite".
Cosa vi è mancato finora?
"Dobbiamo ancora conoscerci, capirci. Ci vuole tempo per creare una squadra, noi siamo insieme solo da due mesi. Il segreto è stare insieme, avere fiducia gli uni negli altri e vedrete che a un certo punto faremo click... e questa squadra svolterà. Il gruppo è buono e i giocatori sono forti. Dobbiamo stare insieme, stare concentrati e continuare a crescere".
Ha avuto brutte percentuali di tiro nelle prime sei partite, poi a Rimini ne ha fatti 38. Cos’è successo?
"Confesso che avevo perso un po’ di fiducia perché non sono un cattivo tiratore, poi coach Andrea Fabrizi, che ringrazio, qualche giorno prima del derby mi ha fatto notare che quando tiravo il mio corpo non era in equilibrio: aveva ragione, tiravo spingendo soprattutto sulla gamba sinistra e la palla andava spesso in quella direzione. Così ho usato entrambe le gambe e più in equilibrio ho iniziato a segnare sempre, così la fiducia è aumentata. Ho fatto la stessa cosa a Rimini e i risultati si sono visti".
E cosa ne dice del 67% ai liberi?
"Che brutte medie. Non le ho mai avute in carriera, ma anche quello è dovuto al problema di equilibrio e bilanciamento. L’ho capito, continuerò a lavorarci e di certo tirerò molto meglio".
Non è che a Rimini si sia esaltato anche per il pubblico?
"Oh certo, io amo giocare di fronte a tante persone e ho voluto mettere in piedi uno spettacolo per loro. Mi stimola quando i tifosi ti urlano contro e a Rimini c’era una bellissima atmosfera. E poi mi hanno detto che c’è una grande e divertente rivalità. Io conoscevo solo quella con la Fortitudo, invece ce ne sono due: meglio così".
In cosa dovete migliorare, conoscenza reciproca a parte?
"Nello stare insieme nei momenti di difficoltà. Quando non riusciamo a segnare non dobbiamo forzare, ma impegnarci di più in difesa per impedire agli avversari di fare canestro".
Poi voi non ne parlate, ma giocare senza Shawn Dawson non vi aiuta...
"È una situazione molto difficile. Gli infortuni sono qualcosa che non puoi controllare, però la sua assenza è un problema, come lo è non sapere quando potrà tornare e darci una mano. Speriamo succeda presto. Però la sua assenza può e deve essere presa come un’opportunità da chi senza di lui può avere più spazio, quindi adeguiamoci".
La presenza di Dawson l’aiuterebbe molto?
"Certamente. Le difese dovrebbero preoccuparsi anche di lui, non solo di me, di ‘Gasp’ o di ‘Parra’. Sarebbe un’altra arma molto importante, un elemento chiave della squadra".
Da sabato comincia un ciclo di 5 partite il 16 giorni. Le piace giocare così spesso?
"Mi piace molto giocare, vorrei più partite e meno allenamenti. In partita puoi prendere il tuo ritmo e dovendo fare tutto in modo più veloce vedere se i miglioramenti si concretizzano. E poi noi abbiamo dieci giocatori e possiamo distribuire bene i minutaggi".
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