Il ct Pozzecco chiude la porta a Momo: "Il giocatore è pronto e mi piace parecchio, ma le leggi impediscono la convocazione». "Faye in Nazionale? Non credo che accadrà»
Il ct Pozzecco esclude Momo Faye dalla Nazionale italiana, citando restrizioni burocratiche. Il giocatore sta completando il percorso per diventare 'italiano di formazione'.
"Momo Faye nella nazionale italiana? È un tasto dolente, ma purtroppo credo che non accadrà". Qualche tempo fa il giovane lungo della Unahotels aveva parlato della possibilità di vestire l’azzurro in futuro. Il ct Pozzecco, intervenuto in collegamento a TeleReggio, sembra invece chiudere la porta a questo scenario: "Io l’ho visto a Torino l’anno scorso alla Coppa Italia e finita la partita l’ho cercato, sono andato a fargli i complimenti. Mi aveva stupito come giocatore. Mi ha stupito anche quando gli ho fatto i complimenti per come ha reagito, ha fatto un sorriso alla Momo Faye. Ho sempre pensato che potesse diventare un giocatore di un certo tipo. Devo essere onesto, nemmeno nella più grossa delle mie previsioni avrei potuto immaginarmi un giocatore già così pronto. Determinante, un giocatore che al di là del fatto che giochi oggi come straniero è performante".
Poi il ‘tasto dolente’ che riguarda, appunto, l’Italbasket: "Non so se potrà mai diventare italiano, abbiamo delle leggi precise ed è una cosa che un po’ mi infastidisce. Non più tardi di qualche giorno fa i miei assistenti, tra i quali Federico Fucà (vice di Priftis, ndr) mi hanno mandato un messaggio con la notizia che la Georgia annunciava un giocatore americano (Kamar Baldwin, ndr). Dava il benvenuto, come accade nelle squadre di club. Come ci fosse un mercato per le Nazionali. Per noi purtroppo, o per fortuna, non funziona così. Possiamo usufruire solo di giocatori che hanno la possibilità di acquisire il passaporto per situazioni burocratiche accessibili. Penso che Momo non potrà, purtroppo per me, mai giocare per noi. Monitoriamo il caso, ma sono pessimista".
Faye sta comunque completando il percorso per diventare ‘italiano di formazione’, prendendo parte alle gare delle giovanili biancorosse, ma questo iter – che se completato gli permetterà di giocare come italiano in Serie A (è lo stesso caso di Strautins) – non consente ancora di essere eleggibile per la nazionale. A meno che non cambi qualcosa a livello di ‘leggi’ federali.
Francesco Pioppi
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