Rbr, anatomia di una caduta. Poco Johnson e male il tiro da tre

Il lungo americano contro Cantù ha segnato solo 5 punti, incidendo negativamente nella battaglia a rimbalzo

di Redazione Sport
17 dicembre 2024
Rbr, anatomia di una caduta. Poco Johnson e male il tiro da tre

Justin Johnson in azione durante il match contro Cantù (. foto Petrangeli

Percentuali da tre rivedibili, un Johnson troppo opaco e il discontinuo lavoro a rimbalzo. C’è parecchio di tecnico nella sconfitta di Rbr con Cantù, ma c’è anche una fotografia del campionato che dice, al 17 dicembre, che Rimini è prima con quattro punti di vantaggio sulle inseguitrici. Dunque, la prima analisi deve restringere i confini a quei 40 minuti con Cantù, perché la tendenza generale è quella di una squadra che ne ha vinte 14 su 16 e sta viaggiando a vele spiegate. Lo stop con l’Acqua San Bernardo però è reale e va esaminato a fondo.

Rimini ha tirato con un inusuale 24% da fuori, centrando solo 8 dei 33 tiri dalla lunga distanza. È la percentuale più bassa della stagione. Nelle 15 partite precedenti, RivieraBanca è rimasta costante ad altissimi livelli, tirando dieci volte tra il 40 e il 50% da tre, due volte addirittura con percentuali superiori (55% a Orzinuovi, 58% a Vigevano) e tre volte sotto (38% con Milano, 35% con Cento, 32% con Avellino). Dunque, il 24% con Cantù è decisamente molto poco rispetto alle abitudini anche se, curiosamente, Rimini tira da tre molto meglio fuori casa che in casa. La difesa dell’Acqua San Bernardo si è fatta sentire, va detto, ma parecchie soluzioni erano pulite, con spazio, e non sono state convertite in canestri e punti.

Va poi presa in esame la prova di Justin Johnson. I numeri dicono che il lungo americano ha prodotto 5 punti con 2/6 da due e 0/4 da tre, non trovando mai produttività dalle sue consuete situazioni spalle a canestro e dai tiri da tre con spazio. Dall’altra parte, da numero 4, un Basile mvp con 24 punti. Justin Johnson ha giocato una delle sue peggiori partite in maglia Rimini e un suo recupero a pieno regime è fondamentale per la squadra. JJ è un giocatore imprescindibile a lungo termine e, se non è a posto fisicamente, per la squadra può essere un problema, soprattutto se dall’altra parte c’è Cantù. Per lui, che è stato fermo per gli acciacchi negli allenamenti precedenti all’ultima gara, l’imperativo deve essere un pieno e veloce recupero fisico.

Con Johnson a mezzo servizio, va da sé che il lavoro in area di Rbr si facesse ancor più complicato. I lunghi biancorossi hanno caratteristiche differenti e ognuno può fare benissimo il proprio lavoro, ma difficilmente possono immedesimarsi in quello degli altri come può capitare più spesso tra gli esterni. I lunghi, ma per la verità tutta la squadra, hanno faticato enormemente nella prima parte della partita a rimbalzo difensivo. Cantù era a 12 rimbalzi d’attacco nei primi 15 minuti, poi qualcosa è cambiato e l’attività di Rbr sotto i tabelloni si è fatta vera, reale. Tanto da vincere la battaglia al 40’ con 43 rimbalzi a 41. La sintesi è che Rimini può vincere parecchie partite anche se non gioca vicina al suo massimo livello, ma difficilmente può farlo con Cantù. Eppure, non ci è andata molto lontana.

Loriano Zannoni

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