Rbr, così il primato è in pericolo. Infortuni e difesa alla base della crisi

La Rinascita, alle prese con una serie aperta di tre sconfitte, è stata agganciata da Udine e Cantù è a -2

di Redazione Sport
31 dicembre 2024
Robinson si è inserito nei meccanismi della Rinascita, ma ora ai biancorossi sta mancando il connazionale Justin Johnson, limitato dagli acciacchi

Robinson si è inserito nei meccanismi della Rinascita, ma ora ai biancorossi sta mancando il connazionale Justin Johnson, limitato dagli acciacchi

Il day after biancorosso è quello dell’analisi, della riflessione e del riposo assoluto per tutta la squadra e della speranza che gli infortunati guariscano in fretta. Le tre sconfitte consecutive hanno piegato Rbr, l’hanno lasciata ferita e in cerca di risposte, ma sempre con la consapevolezza che il primato è ancora di stretta attualità, pur se Udine è arrivata e Cantù è a -2. Il numero della domenica è 96, come i punti segnati da Rieti. Troppi, lo ha detto lo stesso Sandro Dell’Agnello. Mai, quest’anno, RivieraBanca ne aveva subiti così tanti. Il dato peggiore, fin qui, era quello con Cividale, che al Flaminio era arrivata a 90 e aveva vinto con la tripla di Redivo allo scadere.

Sul banco degli imputati, per questa volta, c’è la difesa. I punti di Monaldi, 18, ci stanno, compresa la tripla finale con le mani di Camara in faccia. Bravo il giocatore della Real Sebastiani, che peraltro ha tirato con 3/14 da tre. A stonare, in prospettiva biancorossa, sono i 19 di Piunti e i 14 di Cicchetti, che in media ne mettono 7.9 e 6 e che nell’occasione hanno trovato una gran vena realizzativa. Difesa troppo perforata, dunque, e dire che in tanti altri settori Rbr è migliorata rispetto ad alcune prove precedenti. Come le palle perse, 9 in totale di cui 6 nel solo secondo quarto. Un dato ridotto, che non ha influito negativamente. Da tre, RivieraBanca ha tirato con un eccellente 43%, dunque molto bene. Si è vista invece sofferenza a rimbalzo.

Rimini, avanti 18-17 a metà gara, ha finito perdendo la battaglia sotto le plance 32-39, il che vuol dire che è andata sotto 14-22 nella ripresa. Camara, Simioni e Masciadri ne hanno tirati giù in totale 12, equamente divisi, in 68 minuti e 25 secondi totali in campo. Troppo pochi. I segnali, difesa e rimbalzi, puntano in un’unica direzione, cioè la perdita di quella brillantezza che aveva contraddistinto la lunga cavalcata della squadra a partire dall’esordio in campionato. Tecnica e tattica certamente hanno un peso, ma la squadra in questo momento sembra reagire in maniera differente rispetto al recente passato.

Non una questione di concentrazione o volontà, ci mancherebbe, ma un semplice calo che in una stagione così lunga può capitare. Va anche detto, ed è l’assoluto elefante nella stanza in questo momento, che tanto dipende dall’assenza di Justin Johnson. Con il lungo americano a marcare visita, ed è successo fin qui due volte (a Verona e con Rieti), Rimini ha perso. Quando ha reso molto al di sotto delle aspettative (4 di valutazione con Cividale e -1 con Cantù), ecco altri due ko. Per il resto, con Johnson al di sopra di questa soglia, solo vittorie. La sua importanza va molto al di là dei punti segnati, tanto che è andato sopra ai 20 solo due volte, con Forlì (21) e Fortitudo (25). Johnson è il vero barometro della squadra e un suo recupero è fondamentale. Il problema è che a Cremona probabilmente sarà ancora assente. Rbr monitora anche le situazioni di Anumba (che è uscito zoppicando e col ghiaccio) e Marini, alle prese con infortuni alla caviglia capitati con Rieti. La prima soluzione per tornare a volare? Svuotare l’infermeria al più presto.

Loriano Zannoni

Continua a leggere tutte le notizie di sport su