Rbr, un’andata da sogno. Ecco come i biancorossi si sono presi questa A2

La Rinascita ha chiuso da capolista solitaria la prima metà della stagione. Dall’esordio col botto al ’fattore Flaminio’: i momenti chiave della cavalcata.

di Redazione Sport
7 gennaio 2025
La Rinascita ha chiuso da capolista solitaria la prima metà della stagione. Dall’esordio col botto al ’fattore Flaminio’: i momenti chiave della cavalcata.

La Rinascita ha chiuso da capolista solitaria la prima metà della stagione. Dall’esordio col botto al ’fattore Flaminio’: i momenti chiave della cavalcata.

di Loriano Zannoni

Sono 15 vinte e 4 perse, 30 punti e primato solitario al termine dell’andata. È RivieraBanca a guardare tutti dall’alto in basso al giro di boa. Non Cantù, Udine, Pesaro, Brindisi o Fortitudo: in ordine sparso le papabili per la promozione diretta in estate. C’è Rbr a comandare e l’ha fatto dall’inizio alla fine, giustificando col gioco la pole position in vista del ritorno. È un primato che ha ragioni precise, quello biancorosso. Caratteristiche strutturali della squadra che, miscelate dal lavoro di Sandro Dell’Agnello, hanno lanciato una volata che non si è ancora fermata.

1. INIZIO COL BOTTO

Sorprendente, da stropicciarsi gli occhi e da spellarsi le mani. L’inizio di campionato, soprattutto per le premesse, è stato straordinario. Con Robinson appena arrivato e la squadra alle prese col tentativo di trovare la chimica, l’idea è che il gruppo Rbr non fosse ancora pronto. Invece, contro un top team come Udine, ecco subito una partita di altissimo livello a incendiare il Flaminio, un 85-71 con 22 di Marini e 15 dello stesso Robinson.

2. I 98 IN CASA

DI ORZINUOVI

La squadra ha mostrato presto una straordinaria capacità di produrre punti con tutti e quattro gli esterni. Quelli del quintetto, Robinson e Marini, ma anche quelli dalla panchina, Grande e Tomassini. Rbr ha chiuso l’andata col miglior attacco (83.4 segnati) e tanto lo si deve alla verve e alla precisione dall’arco dei quattro moschettieri biancorossi. L’esempio perfetto a Orzinuovi, con RivieraBanca a segnarne addirittura 98 (top stagionale) e a imporsi di 17. In quel 16 ottobre, quinta giornata, fu Grande a prendersi il proscenio con 24 punti, ma resta impresso forte l’11/20 da tre. Rimini ha tirato col 43% dall’arco nelle prime 19 gare ed è ampiamente prima in tutta la A2.

3. QUALIFICAZIONE

ALLA FINAL FOUR

DI COPPA ITALIA

L’11 dicembre, a Vigevano, la Rinascita vince la sua nona partita consecutiva, centrando il 14° successo nelle prime 15 uscite stagionali. Un bilancio stellare. È il giorno in cui la squadra può festeggiare la qualificazione matematica alla Final Four di Coppa Italia, destinata alle prime quattro squadre al termine dell’andata. Un traguardo storico che vedrà Rimini affrontare Cividale il prossimo 14 marzo.

4. INFORTUNIO DI JOHNSON Una settimana dopo, con Cantù, Justin Johnson è menomato ma combatte, ci prova fino alla fine anche contro un indemoniato Basile. RivieraBanca perde 76-80, ma a far più male è il ko dell’americano, che di lì in poi non vedrà più il campo e salterà le successive tre partite. Il giocatore è dato in ripresa e dovrebbe rivedersi nella gara di domenica a Cento.

5. FATTORE FLAMINIO

Il "sold out" è ritornello costante, il tifo di tutto il palazzo si sente e spinge la squadra dal 1’ al 40’. L’esempio? La gara con la Fortitudo, nella quale la "sfida" del tifo era piuttosto importante, visto che dall’altra parte c’era la Fossa. Ebbene, quel 74-66, eroico viste le assenze di Tomassini e Robinson, è dovuto anche al Flaminio. In casa Rimini ha anche perso due partite, ma una grazie a un tiro allo scadere (Redivo di Cividale) e l’altra con la corazzata Cantù. Il Flaminio c’è e promette di esserci sempre.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su