Sella, c’è Moraschini sulla tua strada: "Gara speciale per me e per Cantù"

Basket, Riccardo domenica torna da ex nella sua città: "Finire la carriera qui? Affascinante, ma ora è presto"

di GIOVANNI POGGI
7 febbraio 2025
Per Riccardo Moraschini, Cento è soprattutto una questione di cuore

Per Riccardo Moraschini, Cento è soprattutto una questione di cuore

Manca solo lui della famiglia Moraschini, a vestire la gloriosa canotta biancorossa. Papà, zio e la nonna, abbonata per 40 anni al palazzo senza perdersi una partita della Benedetto. E chissà se anche Riccardo, un domani che oggi appare ancora lontano, seguirà le orme dei suoi familiari. Il presente per lui dice Cantù, da provare a riportare in alto, dove merita, per storia, blasone e tradizione, ma l’attualità parla di una squadra in rottura prolungata, reduce da quattro sconfitte consecutive e scivolata momentaneamente giù dal trono della Serie A2, anche se ancora pienamente in lotta per la promozione diretta. Domenica la grande sfida per Riccardo, autentico crac per questa lega, contro la sua Cento, che da piccolino ammirava tra Serie B e C intonando i cori del Settore Zimmer, prima di diventare grande alla Virtus Bologna.

"In realtà non ci sto pensando più di tanto in questi giorni, penso me ne renderò conto soltanto una volta sceso sul parquet. Però sì, sarà una partita particolare per me". E’ concentrato più sulla sua di squadra Moraschini: per il secondo anno consecutivo un gruppo in missione, dopo il ko nell’ultima finale playoff contro Trieste.

Alla Baltur Arena, l’obbiettivo sarà strozzare la crisi. "E’ un momento difficile, inutile nascondersi, per questo abbiamo un’enorme voglia di vincere. Dobbiamo tornare a fare le cose semplici, con la stessa serenità di inizio stagione: una volta ritrovata, sono sicuro recupereremo tutto il resto, fiducia e sicurezza nei nostri mezzi. Il motivo del nostro momento no? Penso che l’aver giocato la metà delle partite senza un americano e mai al completo non sia stato semplice, poi ci sono stati addi e nuovi arrivi, anche in tempi recenti: non sono alibi, ma dati di fatto. Credo comunque che in un campionato così lungo un calo ci possa stare, a patto che però domenica si vada in campo con l’approccio giusto per tornare a far punti".

Chiama i suoi alla carica Moraschini, tornato leader dopo il grave infortunio al ginocchio dello scorso giugno. "Ora sto bene, so cosa significa tornare da un lungo stop, essendoci già passato qualche anno prima sempre a causa dello stesso problema fisico. E se sono tornato a posto è anche grazie ad Andrea Cotti (assistente coach della Sella) con cui da tre estati a questa parte mi alleno e mi tengo in forma. E’ una grande persona, oltre che un bravo allenatore: mi farà piacere riabbracciarlo". Amici e ricordi, per 40 minuti non certo banali per entrambi. Conterà il presente, per il futuro si vedrà. "Mi fa piacere vedere la Benedetto a questi livelli: essere in A2 e restarci a lungo non è affatto scontato, considerato l’alto livello del campionato, e mi auguro di cuore possa salvarsi anche quest’anno. Chiudere la carriera qui? Sarebbe emozionante completare il cerchio: è un’idea affascinante, ma oggi è presto per pensarci".

Giovanni Poggi

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