Sella Cento, venti di crisi. Un anno a luci ed ombre. E nel 2025 rischia tanto

La sconfitta contro Vigevano evidenzia i limiti di un organico troppo debole. Pesano assenze e limiti tecnici, poi nel ritorno avrà un calendario peggiore.

di Redazione Sport
31 dicembre 2024
Gabe Devoe in entrata: anche lui negativo contro Vigevano. (Foto Business Press)

Gabe Devoe in entrata: anche lui negativo contro Vigevano. (Foto Business Press)

Peggior modo di chiudere l’anno non poteva esserci. Sconfitta in casa, in un fondamentale scontro diretto. Seguendo l’ordine delle cose, però, il ko della Sella contro Vigevano racchiude in maniera calzante un 2024 che mai è decollato, da gennaio a dicembre. Dodici mesi da dimenticare, dall’inizio alla fine, tra tanti volti nuovi e non che non hanno saputo dare la spinta giusta alla Benedetto che, salvo qualche raro momento, ha sempre viaggiato a ridosso della zona retrocessione, dove si trova anche oggi, incassato domenica il tredicesimo stop del suo campionato (a fronte di sole cinque vittorie).

Pronti-via e subito doccia gelata alla Baltur Arena contro Rimini, che vince ribaltando la differenza canestri dell’andata e aggancia i biancorossi di Mecacci. Un passo falso che però scuote il gruppo, incerottato (e da lì a breve non sarà più una novità), motivandolo a tirare fuori il meglio nelle settimane successive con Nardò, Fortitudo e Cividale: un tris di vittorie che allevia anche il brutto e pesante scivolone a Cento contro Orzinuovi, poi retrocessa.

Dalla regular season alla fase ad orologio, Palumbo e compagni approcciano bene la prima metà, vincendone quattro delle prime cinque, poi hanno un’altra inattesa e brusca battuta d’arresto in casa contro Latina (anch’essa retrocessa alla fine del giro). E saranno due punti persi che costeranno caro, carissimo, ai biancorossi. Un’ultima fase di stagione che Cento riuscirà a gestire senza patemi, visti i tanti punti accumulati in più rispetto alle dirette concorrenti durante l’anno, ma con il grande rimpianto di aver mancato i tanto desiderati playoff.

In estate, comincia il via vai. L’addio più significativo è quello di coach Mecacci, che dopo 5 anni saluta la piazza, tra promozioni, salvezze e record societari, con lui fa le valige anche Moreno, simbolo e icona della recente Benedetto, ma il più doloroso resta quello di Mussini. Il nuovo coach è Di Paolantonio, mentre Delfino assume i gradi di capitano (ma in campo non si vedrà quasi mai per infortunio, e chissà ancora per quanto), la nuova coppia di americani è composta da Davis e dalla meteora Henderson, che a dicembre saluterà la compagnia liberando lo slot per Devoe.

Sul parquet sono molto più ombre che luci. Il trionfo al debutto su Livorno resterà un’illusione per un mese abbondante di sole sconfitte, prima di un prezioso filotto a novembre (Brindisi, Piacenza e Cremona), che anticiperà però un’altra crisi abbondante di risultati e di emergenza infortuni, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Giovanni Poggi

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