"Sella, serve fiducia. Ma siamo vivi". Delfino in Argentina, salterà Brindisi
Carlos il 2 novembre alla celebrazione dell’oro di Atene. Il gm Nicolai: "Lo sapevamo, rientrerà per Rimini"
L’impressione che ad oggi Cento potesse avere un record di vinte e perse differente c’è, non solo nella testa dei tifosi ma anche in quella di staff, giocatori e dirigenza. La partita persa domenica con Torino fa parte della lista dei rimpianti e delle occasioni perse, un match che la Benedetto, con qualche sforzo in più, avrebbe potuto fare suo. Ma vuoi per le basse percentuali, vuoi per qualche disattenzione di troppo in difesa nei momenti topici della gara, che la quinta sconfitta in fila è diventata purtroppo un’amara realtà. E se vincere aiuta a vincere – un mese fa ormai l’ultimo e fin qui unico squillo con Livorno –, perdere fa l’effetto opposto.
"Ai ragazzi si può dire oggettivamente poco sull’atteggiamento e sulla voglia di lottare che hanno messo in campo: si sono sbattuti e ci hanno provato fino in fondo, ma purtroppo le basse percentuali ci hanno condannato – il riassunto a parole del gm Nicolai, dispiaciuto per una sconfitta che, come quella contro Orzinuovi, ha il sapore di un’altra chance buttata al vento –. Hai preso più rimbalzi e hai tirato di più, la squadra è viva, bisogna solo ricostruire la fiducia nella nostra testa, pensare che prima o poi quei tiri, ben costruiti, entreranno. Resta il fatto che bisogna andare avanti, lavorando forte e giocando anche la prossima con il coltello tra i denti. Non è tempo di trovare i colpevoli – prosegue –, perché le colpe vanno condivise e spartite in ognuno di noi: il campionato è ancora lunghissimo e dobbiamo essere squadra, sia nelle vittorie, che nelle sconfitte. La reazione di carattere dopo Bologna c’è stata, e da quella dobbiamo ripartire.
I fischi dei tifosi? Pagano il biglietto e hanno ragione: posso solo dire che metteremo ancora di più gli attributi per vincere domenica. Abbiamo bisogno di un colpo per la classifica". Ora, un altro tour de force: in due settimane piene, quattro partite – Cantù, Brindisi, Rimini e Piacenza –, una più tosta dell’altra. E in una di queste (forse anche due), la Sella dovrà fare a meno di Delfino, invitato in patria alla celebrazione del ventennale dell’oro olimpico di Atene conquistato dalla selezione argentina.
"Confermo che Carlos, nel match interno con Brindisi del 3 novembre, non ci sarà, ma già da quest’estate, alla firma del contratto, siamo stati messi al corrente della sua assenza in quel periodo. Per la sfida del mercoledì a Rimini (6 novembre al Flaminio, ndr) dovrebbe riuscire a farcela invece, ma lo sapremo per certo nelle ore antecedenti la gara. E’ una cosa che avevamo già messo in preventivo, per cui siamo tranquilli: ci saranno più minuti per tutti, anche per chi avrà giocato meno, e ognuno si sentirà maggiormente responsabilizzato". Intanto Cantù, prossima avversaria della Sella domenica a Desio, ha perso per infortunio Tyrus McGee, che resterà fuori per le prossime 5 settimane a causa di una lesione al bicipite femorale della gamba destra rimediata nell’ultimo match con Livorno.
Giovanni Poggi
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