Alla Pantera vanno solo gli applausi. I tre punti finiscono in Romagna

Il Cesena vince contro la Lucchese grazie al gol di Berti, nonostante un'uscita a testa alta dei rossoneri. Gorgone costretto a cambiare per infortunio, ma la capolista si conferma solida.

25 marzo 2024
Alla Pantera vanno solo gli applausi. I tre punti finiscono in Romagna

Alla Pantera vanno solo gli applausi. I tre punti finiscono in Romagna

Il Cesena passa al "Porta Elisa" grazie al gol di Tommaso Berti nella ripresa, ma i rossoneri escono, comunque, a testa alta. Subito una tegola per Gorgone, con De Maria che, in fase di riscaldamento, avverte un problema ed è costretto ad alzare bandiera bianca: al suo posto, Sabbione. Non cambia modulo il tecnico rossonero e schiera, così, il "4-3-3". Chiorra tra i pali; difesa a quattro con: Sabbione, Tirtiello, Benassai e Quirini. Nel mezzo Tumbarello, Gucher e Cangianiello; in avanti: Disanto, Yeboah e Rizzo Pinna.

La capolista – seguita da mille tifosi che hanno riempito la Curva Est – inizia subito con il piede giusto. Al 3’ Kargbo scende sulla sinistra, mette al centro un assist perfetto per Shpendi che è bravo nell’inserimento e A calciare rasoterra, ma Chiorra riesce a respingere con i piedi. La Lucchese risponde all’8’ con un destro di Tumbarello dal limite dell’area di rigore che Silvestri intercetta di testa. Ancora una conclusione da fuori per i rossoneri: questa volta, al 15’, ci prova Gucher, ma la palla termina ta le braccia di Pisseri. Bella azione al 16’, con Yeboah che, di destro, prova a calciare a botta sicura, costringendo il portiere romagnolo a togliere il pallone dal sette e a spedirlo in angolo.

La Lucchese, dopo una fase iniziale di timore, esce allo scoperto e al 19’ è Rizzo Pinna che fa correre brividi alla difesa bianconera, con un tiro che termina di pochissimo alto sopra la traversa.

Anche contro il Cesena la Curva Ovest ha iniziato a sostenere e a cantare al 20’ del primo tempo, continuando, così, una sorta di contestazione.

Il direttore di gara lascia correre qualche fallo di troppo, rischiando, così, che il match si infiammi. Al 27’ è una percussione di Quirini che mette al centro un rasoterra, dove, però, non arriva nessun compagno di squadra. Ancora il numero quattordici rossonero al 33’, in sovrapposizione, serve Yeboah che, di testa, manda sopra la traversa di un soffio.

La Pantera c’è e non ha paura di giocare a viso aperto contro la capolista che, dopo un avvio bruciante, ha subìto la verve dei rossoneri. Il Cesena torna a farsi vedere solo al 39’, sugli sviluppi di una punizione di Adamo: Prestia, di testa, sfiora il palo alla destra di Chiorra. E’ una Lucchese aggressiva che chiude il primo tempo con qualche rimpianto per non essere passata in vantaggio.

Ma i ragazzi di Gorgone ritornano in campo con il piglio giusto e, al 5’, è ancora una volta Rizzo Pinna che costringe Pisseri alla deviazione con i pugni. Non trova la deviazione giusta al 19’ sul secondo palo Tumbarello, dopo un ennesimo cross perfetto di Quirini. Il Cesena, quando si fa vedere, è pericoloso: come al 15’, con Francesconi che lascia partire un fendente che termina a lato di poco. E, al 20’, passa in vantaggio con Tommaso Berti che, di destro, batte Chiorra, infilandosi in area di rigore, dopo una sponda di Shpendi e mettendo la palla sotto la traversa.

Gorgone prova a scuotere i suoi rinforzando il centrocampo e mandando nella mischia Astrologo, per cercare di rompere il gioco romagnolo che, dopo il vantaggio, ha iniziato a macinare azioni pericolose (ma non a caso il Cesena è primo in classifica). Entra anche Guadagni al posto di Cangianiello, ma i romagnoli sono molto bravi a gestire il vantaggio, arrivato, per loro, al momento giusto.

Nei minuti di recupero proteste rossonere per un presunto fallo in area su Guadagni, ma l’arbitro fa cenno di proseguire.

In definitiva la Lucchese ha mostrato i suoi limiti, ma, pur non meritando di perdere, ha dovuto lasciare l’intera posta in palio al Cesena che continua la sua marcia verso la "B". Ancora una volta per i rossoneri la sterilità in attacco li ha penalizzati; mentre i romagnoli, cinici sotto porta, alla prima vera e propria occasione non hanno perdonato.

Alessia Lombardi

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