Ancona Stecca la prima. Il gioco è da rivedere

La formazione umbra ha dato la sensazione di avere qualcosa in più dei dorici, non tanto nei gol. Ancora mancano 37 partite

11 settembre 2023
Ancona Stecca la prima. Il gioco è da rivedere

Ancona Stecca la prima. Il gioco è da rivedere

Le 4600 e oltre presenze di sabato al Del Conero sono, probabilmente, il dato migliore della giornata che l’Ancona passa in archivio con un’amara e immeritata sconfitta.

Davanti a una cornice di pubblico del genere, in cui pesano i 2400 abbonati e pesano poco, invece, i biglietti venduti a Gubbio e dintorni, la squadra di Donadel ha steccato la prima in casa, arrendendosi all’avversario al termine di una partita combattuta sino in fondo, è vero, ma in cui la formazione umbra ha dato la sensazione di avere qualcosa in più dei dorici.

Non tanto nei gol – da parte del Gubbio una rete nata da una sfortunata deviazione di Perucchini e un’altra con un colpo di testa con una parabola bella e fortunosa – quanto nella reazione dopo la bellissima azione dorica condita dal gol di Paolucci, nella capacità di trovare, in un modo o nell’altro, due reti in rapida successione, e nell’abilità, poi, di chiudersi a riccio lasciando davvero pochi spazi all’Ancona, rinnovata dagli ingressi in campo nella ripresa, ma incapace di produrre spunti vincenti negli ultimi venti metri.

Nessun dramma. Quello di sabato è stato solo un passaggio dei 38 previsti dalla stagione regolare.

Forse uno step indietro, per quanto visto a Chiavari e poi al Del Conero, un ko che ha evidenziato la difficoltà dell’Ancona, una volta andata in vantaggio, di mantenerlo reagendo con i dovuti equilibri all’attesa risposta avversaria, proprio come a Chiavari, e che ha messo in mostra i margini di miglioramento della squadra di Donadel.

Una sconfitta episodica, comunque, perché l’Ancona a conti fatti non avrebbe meritato di perdere, sia per le occasioni create e sprecate nel primo tempo, sia per il clamoroso episodio da rigore nel finale per fallo di mano in area di Spina su Cella.

Episodio non ravvisato dall’arbitro Cherchi, peggiore in campo non solo per quella circostanza ma anche nella gestione dei cartellini, compreso il rosso finale sventolato a Donadel per le giustificate proteste della panchina a causa della mancata concessione del penalty.

La sensazione a partita in corso, subito dopo il gol siglato da Paolucci su magico assist di Spagnoli, è stata che i biancorossi fossero finalmente arrivati a concretizzare quel vantaggio, almeno dal punto di vista dell’iniziativa e delle opportunità in area, che avevano costruito fino a quel momento.

Invece, poi, il Gubbio ha recuperato e raddoppiato, finendo per evidenziare le sue qualità di squadra rocciosa, compatta, con individualità di assoluto rispetto, su tutti Bulevardi e Spina, ma anche con una difesa capace di concedere pochissimo a Spagnoli e Cioffi, prima, e agli altri dorici gettati nella mischia da Donadel, dopo. Niente da fare: l’Ancona ha sbattuto duro contro la sua bestia nera dei match al Del Conero, incassando la sesta sconfitta consecutiva interna nelle partite con il Gubbio.

Ma il campionato è lungo e Gatto e compagni hanno tutto il tempo per crescere e far sorridere la propria tifoseria, quella sì davvero d’altra categoria.

Giuseppe Poli

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