Arezzo, c’è troppo traffico a centrocampo. La posizione di Catanese diventa un caso

La sconfitta di Olbia con l’assenza di Pattarello ha evidenziato i limiti tattici di questa fase. Il tecnico potrebbe rispolverare il 4-3-3

di AREZZO -
31 gennaio 2024
Arezzo, c’è troppo traffico a centrocampo. La posizione di Catanese diventa un caso

Arezzo, c’è troppo traffico a centrocampo. La posizione di Catanese diventa un caso

di Luca Amorosi

Da quando esiste il calcio, le vittorie fanno dimenticare i difetti e le sconfitte li amplificano. Chi vince esulta e chi perde spiega. E, soprattutto in Italia, quando si perde si dà la colpa agli allenatori. Domenica lo scivolone dell’ è stato fragoroso e sul banco degli imputati è finito di nuovo Indiani. Le scelte iniziali, effettivamente, non hanno pagato e neanche le sostituzioni, ma il tecnico di Certaldo delle attenuanti le ha. Innanzitutto, l’assenza di Pattarello, il giocatore che oggi sposta maggiormente gli equilibri dalla cintola in su. Senza il numero dieci l’ ha faticato non solo creare palle gol, ma proprio a cambiare ritmo e creare superiorità numerica. Poi, la mancanza di un’attaccante per far tirare il fiato a Gucci o da affiancare all’ex Vis Pesaro quando occorre aggiungere peso e centimetri in area, che ormai difficilmente arriverà in questa sessione di mercato. Sessione che, per ora, ha portato in amaranto un terzino e un centrocampista.

Donati era un innesto essenziale dopo la partenza di Poggesi, il dirottamento di Montini a sinistra per la lungodegenza di Coccia e in un ruolo ricoperto finora da centrocampisti adattati (Renzi, ora peraltro ai box, o Lazzarini). Catanese, invece, rischia suo malgrado di finire in un equivoco tattico: benissimo ha fatto Giovannini a cogliere l’attimo per acquisire un giocatore di indubbio valore per la terza serie già a gennaio, ma nel frattempo Indiani sembrava aver trovato l’assetto ideale con un 4-2-3-1 in cui si fatica a capire quale possa essere la sua collocazione. L’esperimento come esterno spurio nei tre dietro Gucci può dirsi infatti rimandato, se non già bocciato. Aver schierato dall’altro lato un’altra mezzala adattata come Settembrini, poi, ha acuito la sensazione di inoffensività. Insomma, l’abbondanza di centrocampisti, forse, mal si confà al canovaccio tattico attuale. O viceversa. Non è da escludere, infatti, che Indiani torni anche sui suoi passi, rispolverando il 4-3-3 che per larghi tratti ad ha fatto le sue fortune. In questo modo, si sfrutterebbero senz’altro meglio le caratteristiche del capitano e dell’ex Pontedera, infoltendo una mediana dove Bianchi e Mawuli nelle ultime tre uscite hanno oggettivamente faticato.

I rischi di un ritorno alle origini però sono essenzialmente due: sacrificare Guccione su una fascia o addirittura in panchina e isolare troppo Gucci. L’ex Mantova ha spesso trascinato i suoi da quando è stato schierato in posizione più accentrata, garantendo alla punta uno scarico in più per le sue sponde e un giocatore più vicino con cui duettare. Un bel rebus per Indiani.

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