Arezzo e Indiani: è una partita a scacchi

Il futuro del tecnico da decifrare nelle prossime ore tra le voci ancora insistenti su Braglia, Caserta e Dal Canto. Il punto sullo stadio

17 maggio 2024
Arezzo e Indiani:  è una partita a scacchi

Arezzo e Indiani: è una partita a scacchi

di Andrea Lorentini

AREZZO

Come in una partita a scacchi dove entrambi i giocatori non vogliono fare la prima mossa per non scoprirsi. In casa Arezzo sono giorni di calma apparente e silenzio in attesa della decisione se proseguire o meno con Paolo Indiani. C’è attesa tra i tifosi per capire se l’uomo che ha riportato il cavallino in serie C e poi l’ha condotto ai playoff di Lega Pro dopo la salvezza con largo anticipo, siederà ancora sulla panchina amaranto, oppure saluterà anche lui dopo l’addio di Paolo Giovannini. Il tecnico resterebbe ad Arezzo forte del contratto in essere e del blasone della piazza, ma al tempo stesso vuole incassare una fiducia piena per evitare di essere messo in discussione alle prime difficoltà. Un altro elemento da considerare è il fattore tempo: Indiani è disposto ad attendere, ma non all’infinito. Le richieste, sopratutto dalla serie D non gli mancano. Il Grosseto si sarebbe fatto avanti, mentre Livorno potrebbe diventare una destinazione concreta ma solo dopo il passaggio del club labronico a Locatelli che porterebbe con sé Giovannini.

Ad oggi il condizionale è d’obbligo visto che l’attuale patron Joel Esciua pare non voler passare la mano. La situazione non può rimanere in stand by ancora a lungo. I prossimi giorni saranno indicativi: se c’è davvero la volontà andare avanti con Indiani bisognerà accelerare i tempi dell’incontro anche perché dalla scelta dell’allenatore dipenderanno anche le strategie di mercato. Se invece si arriverà alla separazione ci sarà da capire se questa avverrà con un addio di comune accordo o meno. A quel punto partirà la caccia al successore con i nomi di Braglia, Barilari, Caserta e Dal Canto accostati al club nei giorni scorsi. Poi c’è il fronte societario. A breve il cda, ratificherà l’uscita dal consiglio d’amministratore di Giovannini e quella che pare ormai certa di Sabatino Selvaggio, destinato a lasciare la carica di amministratore delegato. C’è attesa anche per conoscere quello che sarà il nuovo organigramma. Sul fronte delle comunicazioni ufficiali del club di viale Gramsci siamo fermi alla nota che ha formalizzato la risoluzione consensuale con l’ormai ex dg. Era l’8 maggio.

Sono passati nove giorni e nessun altro annuncio è stato fatto. Non è ancora chiaro se la casella di direttore generale verrà occupata (Zinci e Bertusi i maggiori indiziati) oppure se Manzo, al momento, vorrà procedere senza sostituire Giovannini delegando l’intera responsabilità dell’area sportiva a Nello Cutolo. Sullo sfondo, ma non troppo resta anche la questione relativa al progetto stadio. La società sta preparando le carte del documento di fattibilità (Docfap) da presentare al comune. L’investimento da 22/28 milioni di euro, previsto inizialmente, potrebbe essere un po’ più contenuto. I lavori, nella migliore delle ipotesi, non partiranno prima del 2025. Rispetto alla bozza originaria, come dichiarato al nostro giornale dallo stesso patron, l’area destinata ad uso commerciale è stata notevolmente ridotta per evitare il passaggio in Regione Toscana e snellire l’iter burocratico.

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