Arezzo-Perugia, esplode la festa amaranto dopo la vittoria nel derby

Il 2-0 al Perugia scalda l’ambiente, grande gioia condivisa con i tifosi

di LUCA AMOROSI
18 dicembre 2023
Gioia amaranto dopo la vittoria nel derby (foto Cristini)

Gioia amaranto dopo la vittoria nel derby (foto Cristini)

Arezzo, 18 dicembre 2023 – Il primo a presentarsi in sala stampa per l’Arezzo dopo la bella vittoria contro il Perugia è un raggiante Guglielmo Manzo. Il presidente non nasconde la grande gioia di aver vinto questo derby dopo che nelle prime volte era andata male: “Aspettavo questa partita da quando sono arrivato ad Arezzo, in questi giorni ho dormito poco per la tensione, ma alla squadra ho cercato di trasmettere vicinanza e tranquillità. I derby non si giocano ma si vincono ed è una soddisfazione immensa esserci riusciti”.

Tre punti che valgono molto di più per il morale: “È un’iniezione di fiducia importante – dice Manzo – perché le prestazioni non erano quasi mai mancate ma i risultati a volte sì. Adesso però non dobbiamo rilassarci perché manca ancora una partita prima della pausa”. Infine, il presidente spende due parole sul mercato imminente: “Ai direttori ho dato carta bianca, Cutolo e Giovannini sanno cosa serve e dove intervenire confrontandosi con Indiani”.

Anche il tecnico ha stampato in faccia il sorriso dei tempi migliori, anche perché raggiunge quota cento vittorie da allenatore tra i pro: "È una vittoria importante, un bel regalo per i nostri tifosi. Sono orgoglioso della prova dei ragazzi, arrivata proprio in una partita così sentita. È una gioia immensa”.

L’analisi della partita è presto fatta: "Chiaramente la superiorità numerica ci ha favoriti, ma la squadra era già sul pezzo ed era già in vantaggio. C’è stata la voglia di portarla a casa, perché ci meritavamo più punti di quelli che avevamo, ed è la dimostrazione che in un girone così difficile ci siamo e siamo vivi. Ai ragazzi dicevo di continuare a credere nelle loro qualità e questa vittoria può darci la consapevolezza che ci serve. L’unico cruccio è non averla chiusa con la doppia superiorità numerica, ma purtroppo è un nostro difetto mancare di cattiveria sottoporta".

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