Brescia ha la sua “stella“. La rinascita di Stapelfeldt: "Io capitana tra gli uomini con il mito di Cristiano»

Complici i problemi fisici la calciatrice olandese è ripartita dalla Serie B. In carriera ha vinto il campionato col Twente prima di passare al Milan. "Non ho il talento di CR7 ma ho conquistato tutto lavorando più degli altri".

di ANDREA GRASSANI -
23 marzo 2024

Lo sport è sempre stato parte integrante della sua vita, anche se il calcio le ha dato notorietà e successi. Lei è Nina Stapelfeldt, calciatrice svizzera classe 1995, che da questa stagione veste la maglia del Brescia, in cerca di rilancio, dopo qualche stagione contrassegnata da infortuni e ricadute che l’hanno costretta a ripartire, per la prima volta, dalla Serie B.

La sua è tuttavia una carriera che parte da bambina, proprio in Svizzera, dove inizia a giocare a calcio quasi tra i banchi di scuola: "Ho scoperto di amare questo sport tra una lezione e l’altra – spiega l’attaccante delle rondinelle – visto che appena c’era una pausa tra una lezione e l’altra, volevo giocare sempre e solo a calcio. All’epoca dovevo chiedere il permesso alle maestre di poter andare con i maschi a giocare perchè la nostra classe era divisa in due, tra maschi e femmine".

Proprio da lì inizia così il suo percorso con il pallone, quasi per caso. L’assenso dei genitori, anche loro sportivi di alto livello e entrambi ex campioni nazionali di sci acrobatico (il papà) e danza sugli sci (la mamma), è quindi arrivato subito: "Avevo 10 anni – ricorda Stapelfeldt – però giocavo con le bambine di 15 anni e avevo bisogno di una deroga. Il mister, che era un selezionatore del cantone svizzero, mi ha subito notata e mi ha spinto ad allenarmi con i maschi, di cui poco dopo sono diventata il capitano, tra lo stupore di tutti, soprattutto degli avversari". Così prendono forma le sue prime esperienze nel calcio che conta, con la maglia del Lucerna, nella Serie A svizzera. Passa quindi allo Zurigo, con cui vince campionato e Coppa Nazionale e soprattutto esordisce in Champions League. Firma il suo primo contratto da professionista al Twente in Olanda e vince un altro campionato, poi gioca in Belgio e in Francia, sempre nelle massime serie, con Gent e Soyaux, prima del trasferimento in Italia, al Milan con cui raccoglie 23 presenze e 7 reti nella stagione 2021/2022 e risulta la miglior marcatrice rossonera della stagione.

Resta quindi in Italia con il Como neopromosso in A, ma subisce un brutto infortunio che la costringe a ripartire dalle Serie B, con la maglia del Brescia con cui finora ha messo a segno 6 reti in 14 presenze. Con la Nazionale svizzera sfiora il titolo Europeo con l’Under 17, poi gioca anche con l’Under 19 e con quella maggiore: "In Olanda ho vissuto la mia prima esperienza da calciatrice professionista – continua Stapenfeld – in club come il Twente molto organizzato, tanto che mi avevano dato tutto, una casa, una macchina e un bel contratto. Abbiamo vinto il campionato sotto la guida di Tommy Stroot, attuale tecnico del Wolfsburg, una della squadre femminili più forti al mondo e tutto è iniziato da lì". In realtà però il calcio è stato una scelta, visto che sono anche parecchi altro gli sport in cui eccelleva: "Nessuno mi ha spinto ad amare il calcio, ho provato tanti sport. Ero molto forte in Judo, con gli sci, ma il calcio mi dava una sensazione di libertà e felicità, ovunque. Non avevo pensieri quando rincorrevo il pallone". Infine una confessione che è anche un monito: "Mi ha sempre ispirato Cristiano Ronaldo, so che non sono un talento come lui, ma ho raggiunto i miei traguardi lavorando più degli altri, più di tutti, più di me stessa il giorno prima".

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