Buscè indica la strada da seguire: "Avanti con umiltà e sacrificio"

Il tecnico del Rimini applaude i suoi: "La squadra sta crescendo e ha mostrato maturità"

di Redazione Sport
8 dicembre 2024
Antonio Buscè, allenatore del Rimini

Antonio Buscè, allenatore del Rimini

"Questa squadra sta crescendo in maturità". Antonio Buscè non si scompone davanti alla ’manita’ del suo Rimini. "Questi ragazzi bisogna solo lasciarli sereni – dice il tecnico al termine della gara contro il Pontedera – e dobbiamo ragionare sempre da provinciale. A me non piace fare tanta propaganda, io vivo la partita alla settimana, mi interessa che tra qualche giorno andiamo a giocare con il Pineto. L’ho già detto: non voglio nessuna prima donna, non è il mio modo di vedere il calcio. Era così anche quando giocavo. Tutti con i piedi ben saldi per terra, e avere umiltà, sacrificio per sudare la maglia. Noi dobbiamo avere questa mentalità. Non si è fatto nulla, è ancora lunga e ci aspettano tante tante situazioni difficili". Detto tutto d’un fiato, quasi a non lasciar trasparire una certa soddisfazione. Che comunque è normale ci sia. "All’inizio ho preso qualche critica di troppo, ma lo sapevo – si racconta Buscè – Avevo bisogno di lavorare, capire e conoscere chi mi stava attorno. Quando ho iniziato a fare questo mi hanno detto: cerca di essere elastico".

Qui l’allenatore del Rimini entra nelle pieghe di un sistema di gioco, il 5-3-2, che alla fine per forza o per amore, è stato costretto a fare suo. "Sono stato elastico come mi era stato suggerito – racconta – dal momento che siamo partiti per fare una cosa e siamo arrivati a farne un’altra. Io non ho mai giocato a tre, e quella volta che l’ho fatto, in Primavera, non mi ha portato dei benefici. Ma ho capito che c’era da cambiare e mettere in condizione i miei giocatori di farli rendere al massimo in base alle loro caratteristiche. Questo è l’equilibrio di cui parlo spesso". Dopo il gol di Cioffi, che ha messo la parola fine sulla partita, Buscè si è girato verso la tribuna. E questo non è sfuggito ai più. "Cercavo mio figlio Armando – rivela il tecnico – Mi aveva promesso che sarebbe venuto a vedermi. Lo cercavo in tribuna e non lo vedevo. E il fatto che sia venuto è una cosa che fa piacere. Siamo una famiglia numerosa: tra me e la mia compagna abbiamo sei figli".

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