Calcio Serie C. Il Carpi ritrova Colombi. Al ’Cabassi’ torna un pezzo di storia

CARPI

Sul braccio avrà la fascia da capitano, quella che ha indossato anche nelle due vittorie in Coppa col suo Rimini. Nel cuore, ne siamo certi, un po’ di emozione a calcare da avversario il prato del ’Cabassi’, per la prima volta da quando Simone Colombi ha contribuito a scrivere un pezzo di storia biancorossa. Il guardiano classe ’91 è una delle colonne dei romagnoli e il suo arrivo a ottobre l’anno scorso da svincolato ha contribuito a portare il Rimini ai playoff. In estate il Carpi aveva provato a sondare una sua disponibilità per tornare, ma la pista si è subito spenta per le cifre. Di certo c’è che quello fra il Carpi e Colombi è un feeling speciale, tanto che il 33enne numero uno (in foto al Carpi) era lo scorso fine febbraio in tribuna a San Marino per seguire da tifoso l’1-1 della squadra di Serpini contro i biancazzurri. Un legame confermato dai numeri, che raccontano di 101 gettoni spalmati su 5 differenti stagioni a Carpi fra A e B, la società in cui Colombi ha giocato di più in carriera. Era arrivato in prestito dall’Atalanta a gennaio del 2014 nel Carpi di Vecchi, dopo i primi 6 mesi a Padova, guadagnandosi subito i galloni da titolare (20 presenze). Poi il ritorno a Bergamo e il passaggio prima a Cagliari e poi dai sardi per 6 mesi a Palermo avevano solo interrotto il filo, ricongiunto a gennaio del 2015, col Carpi in A che lo riprese per fare da vice a Belec (un gettone a Udine). Il Carpi tornato in B lo volle ancora in prestito dai sardi nel 2016-17, stagione per lui sfortunata chiusa a dicembre per un doppio problema fisico. A luglio 2017 poi l’acquisto a titolo definitivo: Colombi gioca 42 gare con Calabro, ma solo 20 l’anno dopo, con la jella che fra espulsioni, frattura del metatarso della mano e del polso privano il Carpi da febbraio di una pedina fondamentale. Con la retrocessione le strade si dividono.

Dal campo. Oltre a Puletto fermo anche Lorenzi per un acciacco.

Davide Setti