Calcio serie D: dopo la sconfitta per 2-0 a Ravenna nell’ultima partita di campionato, i rossoblù hanno concluso al dodicesimo posto. Il club: "L’Imolese può sorridere con i giovani»

La società: "Avremmo voluto regalare ai tifosi qualche vittoria in più, ma sono tanti gli aspetti positivi"

di GIOVANNI POGGI -
7 maggio 2024
Il club: "L’Imolese può sorridere con i giovani"

Il club: "L’Imolese può sorridere con i giovani"

All’indomani del ko di Ravenna, che ha chiuso amaramente la stagione dell’Imolese, la società, con un messaggio postato sui propri social, ha fatto un bilancio dell’annata appena conclusa.

"È finita anche la stagione 23/24, la prima in serie D dopo diversi anni di professionismo – comincia così il lungo post del club –. Non è finita come volevamo, nonostante una bella prestazione e una gara giocata alla pari, come accaduto molte volte durante il campionato. Sicuramente abbiamo commesso degli errori, ci dispiace perché avremmo voluto regalare ai nostri tifosi qualche vittoria in più e una posizione finale in classifica migliore. Sono tanti, però, anche gli aspetti positivi che ci regalano un sorriso e ci permettono di guardare con fiducia al futuro. Il primo è proprio l’amore dei nostri tifosi, quelli veri, che non hanno mai smesso, nemmeno un solo secondo, di sostenerci e incoraggiarci. Speriamo di avervi ripagato con l’impegno e l’attaccamento verso i colori rossoblù: quelli non sono mai mancati. Il secondo è la consapevolezza di avere valorizzato tantissimi giovani, specialmente ragazzi cresciuti al centro tecnico Bacchilega, con conseguente vittoria della classifica ‘Giovani D Valore’ a certificarlo. Questo significa che tutti i bambini e i ragazzi che ogni giorno riempiono i campi del nostro centro sportivo con passione ed entusiasmo hanno un riferimento per il loro futuro. All’Imolese crediamo tanto nei giovani e diamo loro lo spazio che meritano con coraggio e senza remore". Rossoblù tra i primi in serie D per impiego di giovani (con 2062 punti, secondo la graduatoria Giovani D Valore), ma anche dodicesimi in un campionato in cui, oggettivamente, si sarebbe dovuto fare meglio. Troppo pochi infatti i 40 punti finali in 32 gare (più i due tolti dalla penalizzazione) e troppe le sedici lunghezze di distanza rispetto ai playoff, annusati per due terzi del campionato, prima del brusco crollo nella volata finale (un punto conquistato nelle ultime cinque partite).

Per il club, comunque, il bicchiere è mezzo pieno, come si legge nella seconda parte del messaggio. "Infine ci siamo tolti anche diverse soddisfazioni. Pensiamo al cammino stupendo in Coppa Italia che ci ha portato fino a Trapani. Ci siamo misurati alla pari contro una corazzata come quella siciliana e ne siamo usciti a testa altissima. Una squadra che ha sempre giocato a calcio, senza speculazioni, con coraggio e voglia di fare la partita su ogni campo. Ma, soprattutto, un gruppo che è sempre stato una famiglia: uniti come non mai". Un’unione su cui nessuno mai ha dubitato, ma che non è bastata per rispettare le aspettative poste sul gruppo durante la scorsa estate, nonostante il ritardo nel costruire il roster definitivo. Presto per capire se sarà rivoluzione oppure no nelle prossime settimane, di certo, dall’Imolese 24/45 ci si aspetterà molto di più che un dodicesimo posto in serie D.

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