Carrarese, traguardo vicino. Imperiale: "Meritiamo di arrivare al terzo posto. Ma c’è da lottare ancora»

Il capitano: "Passata la prova di maturità ora dobbiamo superare altre 4 gare toste"

3 aprile 2024
Imperiale: "Meritiamo di arrivare al terzo posto. Ma c’è da lottare ancora"

Imperiale: "Meritiamo di arrivare al terzo posto. Ma c’è da lottare ancora"

Marco Imperiale non è soltanto il difensore più impiegato della seconda miglior difesa del campionato. Il capitano è anche il giocatore di movimento della Carrarese col maggior numero di minuti giocati in stagione. Bastano questi due dati a rimarcare l’importanza che il mancino siciliano riveste nello scacchiere di Antonio Calabro che non a caso da quando è arrivato lo ha schierato sempre titolare. L’ultima panchina di Imperiale risale, infatti, al derby con l’Arezzo che rimane l’unica sconfitta interna degli azzurri e che costò la panchina a Dal Canto. Proprio il giocatore simbolo della Carrarese, anche per senso di appartenenza e longevità di militanza, ha fatto il punto della situazione tra presente e futuro prossimo.

"La vittoria nello scontro diretto col Perugia ci ha permesso di consolidare il meritato terzo posto che ormai stiamo occupando da un po’ di tempo – dice Imperiale –. I tre punti presi sanno di prova di maturità superata e significano molto nell’ottica di una presa di consapevolezza dei nostri mezzi. E’ vero che il terzo posto non è ancora in cassaforte ma stiamo dimostrando di meritarlo più di tutti gli altri e contro il competitor principale non abbiamo deluso le aspettative. Adesso ci attendono da qui al termine del campionato altre quattro partite molto difficili, a cominciare dalla prossima sfida di Recanati (domenica, ore 16.15), perché ogni squadra sta lottando per il proprio obiettivo. La Recanatese, ad esempio, gioca per mantenere la categoria. Noi, però, abbiamo prospettive alte che vogliamo alimentare e non possiamo permetterci di sbagliare un colpo".

Riguardo all’alto rendimento della difesa apuana, che sin qui ha preso soltanto 25 reti in 34 gare, Imperiale chiarisce che alla base non ci sono segreti ma un lavoro globale svolto in concerto da tutta la squadra. "È chiaro – afferma – che siamo molto compatti e tutti partecipano alla fase difensiva, dagli attaccanti con la prima pressione fino ai quinti ed ai mediani nella copertura anche preventiva degli spazi. C’è uno spirito di sacrificio generale, la voglia di fare quella corsa in più, quella chiusura in più quando c’è un compagno in difficoltà. A tutto questo naturalmente vanno aggiunte le abilità individuali e le capacità di lettura che permettono a noi difensori di reggere l’urto degli uno contro. Sicuramente ciò può rappresentare ulteriore valore aggiunto".

Gianluca Bondielli

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