Cesena, ascolta il presidente Matteo Marani "Il Cavalluccio è storia, ora parte per salire"

Il numero 1 di Lega Pro legge le carte al campionato: "La passione e il seguito dei tifosi possono dare grande forza ai bianconeri"

di NICHOLAS MASETTI -
1 settembre 2023
Cesena, ascolta il presidente Matteo Marani  "Il Cavalluccio è storia, ora parte per salire"

Cesena, ascolta il presidente Matteo Marani "Il Cavalluccio è storia, ora parte per salire"

di Nicholas Masetti

"Il girone B è il più atteso". Matteo Marani, presidente della Lega Pro da febbraio, è pronto per iniziare il campionato a fianco di 60 realtà italiane. Per la prima volta lo fa dall’inizio, sbarcando su Sky Sport, con uno sponsor nel nome della Lega (serie C Now) e dopo un’estate meno movimentata. Ora a parlare sarà il campo, dove ci saranno tre emiliano-romagnole.

Presidente Marani, come sta la serie C?

"È un campionato vicino alle persone e alle piazze, che vive di passione ed è sentito. I segnali di crescita sono stati percepiti anche da Sky Sport, che per due anni ci accompagnerà".

Quali obiettivi vi siete posti?

"Inclusione, aspetti sociali e stare vicini ai territori, come durante l’alluvione in Emilia-Romagna (donati 40mila euro). E poi abbiamo una missione con i giovani in Primavera 3 e 4".

Questa C va ripensata?

"Dal punto di vista economico e finanziario le nostre società hanno un 20esimo di indebitamento di altri tornei. I conti interni li abbiamo già fatti, con fatica, pazienza e pochi aiuti. Una riforma non è all’ordine del giorno".

Poi ci sono le squadre B. Prima la Juve, ora l’Atalanta.

"L’ingresso dell’Atalanta dopo la Juventus è una novità importante. I nostri presidenti sono sensibili a questo tema e hanno accolto bene l’ingresso che non è detto sia l’ultimo. Da parte delle società di serie A riscontro un interesse che prima non c’era".

La C è il torneo dei giovani?

"Anche ai Mondiali 1982 e 2006 avevamo campioni nati dalla provincia. Se il calcio italiano vuole ripartire deve farlo dalla storia. A e B dovrebbero tornare a pescare dalla serie C".

Piazze blasonate, realtà emergenti. La C, esprime il sentimento della provincia?

"La serie C è la base del calcio. Senza C non c’è calcio italiano".

Nel girone B Cesena, Spal, Perugia, Pescara, Entella. Cinque piazze per una promozione.

"Sarà molto difficile vincerlo. Tutta l’attenzione è sul girone B: è quello cresciuto di più. Ci sono due retrocesse dalla B. In più l’Ancona è in costante crescita e la Carrarese dà segni di ulteriore sviluppo".

Il Cesena è una piazza con un’affluenza altissima e una passione dura da scalfire.

"Cesena è storia e tradizione del calcio, sin dai tempi di Radice prima e Bagnoli poi, fino agli ultimi anni in A. Ha un seguito enorme, con uno stadio molto bello, fatto per il calcio. Passione e seguito sono una grande forza. Ho visto dei cambiamenti societari, dimostrazione che le cose possono essere fatte bene. In giugno è uscita ai playoff con il Lecco, la sorpresa per tutti. Ha un ottimo tecnico, mi piace, per come lavora e per cosa può dare alla squadra. Ora parte per salire".

Per la Spal tornare subito in serie B sarà difficile...

"Sono reduce da una cena con Joe Tacopina e Filippo Fusco. Mi ha colpito molto che si siano calati subito nella realtà della C. C’è sempre il rischio di un trauma, ma sono stati molto veloci e reattivi nella ripartenza. Hanno il piglio di chi deve combattere, senza nessun naso all’insù".

Al Rimini, con Stefania Di Salvo, vediamo anche donne al vertice di piazze storiche.

"Ho incontrato a cena Stefania insieme al marito e ad altri dirigenti. Mi hanno fatto una buona impressione, hanno l’entusiasmo giusto. Dato che oggi si ragiona molto di brand, Rimini è nel mondo e pochi altri brand sono così internazionali. E ci tengo a ringraziare Alfredo Rota per ciò che ha fatto".

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