Cesena, ascolta le parole di Fabio Artico:: "Insieme saremo protagonisti fino alla fine"

Il ds bianconero analizza la prima parte di stagione: "La squadra ha un’identità forte. I nostri giovani sono stati tutti bravissimi"

21 dicembre 2023
Cesena, ascolta le parole di Fabio Artico:: "Insieme saremo protagonisti fino alla fine"

Cesena, ascolta le parole di Fabio Artico:: "Insieme saremo protagonisti fino alla fine"

di Stefano Benzoni

Ha compiuto i 50 anni sabato 9 dicembre con il Cesena in testa alla classifica, la posizione dove il ds del Cavalluccio, il piemontese Fabio Artico, vuole ritrovarlo anche a fine aprile al termine della stagione regolare. Una posizione che vorrebbe dire... vabbè lasciamo perdere, ma solo per la più classica e viscerale scaramanzia sportiva.

Artico quanto è soddisfatto del cammino compiuto finora dal Cesena?

"Sono molto soddisfatto per quello che abbiamo fatto e questo perché, aldilà della classifica che comunque non mente mai, abbiamo sempre mostrato un’identità chiara con il mister che ha un’idea di calcio molto forte e precisa e i giocatori che questa idea l’hanno assimilata molto bene".

Sia sincero: se l’aspettava quando è arrivato il 6 luglio?

"Sarò sincero: un po’ sì. E questo perché quando sono arrivato ho trovato una squadra forte che si basava sulla sua solidità plasmata dall’identità dell’allenatore. Come ha dimostrato il mercato visto che siamo intervenuti solo in certi ruoli perchè una base forte c’era già".

Però ricorderà bene che prima dell’inizio del campionato molti dicevano che alla squadra mancava un fantasista a centrocampo, un esterno e almeno un difensore. Ora non dice più nulla nessuno...

"Con gli arrivi di Donnarumma e Kargbo abbiamo aggiunto quella tecnica e quella velocità che forse un po’ mancava. Confesso che inizialmente anch’io avevo l’idea di mettere uno con del palleggio in mezzo al campo, ma ho subito visto che la squadra aveva un altro modo di fare calcio e quindi l’idea di cui sopra non è stata portata a conclusione. Domenica contro la Torres si è anche capito il motivo...".

Vale a dire?

"Da una parte c’era la Torres con giocatori piccoli, dai piedi buoni, formazione di palleggio e dall’altra c’era il Cesena, una squadra di forza, di pressione, di aggressione, di energia e di ripartenza. Alla fine non abbiamo vinto ma le occasioni chiare sono state 7-4 a nostro favore e gli angoli 6-1 sempre per noi. Questa è una squadra che può sembrare cinica, ma ha certe doti e certe caratteristiche che sono la sua forza e che non vanno snaturate".

Una squadra che nel mercato di gennaio sarà...?

"Sarà lasciata così, ovviamente al netto di qualcuno che magari è scontento e che mi potrebbe chiedere di andare a giocare di più e di qualcuno che mi dovesse chiedere di partire. Non vedo lacune e difetti in questo gruppo, un gruppo che ha trovato un suo equilibrio in spogliatoio che va rispettato e se possibile non va toccato o alterato".

Quindi i tifosi possono mettersi il cuore in pace, non arriverà nessuno.

"Se per via di uscite di cui sopra ci muoveremo lo faremo in maniera accurata andando alla ricerca di giocatori ruspanti, di ragazzi con grinta e voglia di fare, elementi per cui le motivazioni siano anche superiori alle caratteristiche tecniche".

Cos’ha pensato dopo il primo ko di Olbia?

"Ovviamente non sono stato contento. Premetto però che il calcio di agosto non mi è mai piaciuto perché non ha mai fornito indicazioni troppo affidabili. E poi devo dire che quello scivolone ha risvegliato tutto l’ambiente che era ancora immerso nel campionato passato pensando alle occasioni perse e situazioni analoghe. La sconfitta di Olbia ha resettato tutto e ci ha fatto capire che la stagione era iniziata e dovevamo immergerci in essa".

Qual è stato il momento decisivo del girone d’andata?

"Senza dubbio la gara di Gubbio. Quel pareggio ci ha dato consapevolezza e notevole solidità mentale".

Quale potrebbe essere il momento determinante del girone di ritorno?

"Di solito i campionati si vincono a marzo e a quel periodo dovremo arrivare forti di idee e di energia. Però aggiungo che dopo le feste avremo un calendario molto insidioso".

Perché?

"Perché affronteremo tutte quelle squadre che dopo una prima parte di girone di andata in difficoltà, si sono riprese e stanno giocando bene ed avendo risultati come Rimini, Ancona e Pontedera. Massima attenzione fin da subito, dal 7 gennaio quando arriverà l’Olbia".

Prima però c’è il Perugia...

"Fin da inizio stagione ho sempre detto che era la compagine con l’organico che mi preoccupava di più per forza del gruppo, piazza e tradizione. Sabato non troveremo un ambiente facile perché loro sfrutteranno questa gara per togliersi un po’ dai problemi che hanno. Dovremo essere molto concentrati".

Chi l’ha sorpresa di più in questo girone di andata?

"I giovani, i nostri ragazzi. Da Shpendi che sta facendo cose clamorose a Pieraccini e Francesconi che stanno facendo benissimo, ad un ottimo Berti, senza nulla togliere a David che è forte e si è fatto trovare pronto per finire con Giovannini che ha avuto poco spazio ma sono certo che arriverà".

Da chi invece si aspetta di più?

"Sono contento di tutti, davvero, ma da gennaio inizierà un nuovo campionato e quindi anche quelli che hanno avuto poco spazio sono certo che lo troveranno".

Si trova bene a Cesena?

"E’ meglio di come me l’aspettavo. In settimana si lavora in tranquillità, la gente ti trasmette sempre calore e positività, alla domenica allo stadio c’è tanta gente, insomma è una piazza che ti stimola a lavorare dando il massimo".

Dove arriverà il Cesena?

"Non so dove arriveremo. Di certo posso dire che ce la giocheremo e saremo protagonisti fino alla fine".

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