Cesena e Torres Il loro sarà un lungo duello

Contrariamente all’anno passato, il Cesena ha ben giocato un big match con la giusta mentalità. Certi errori sono però da evitare

di DANIELE ZANDOLI -
19 dicembre 2023
Cesena e Torres Il loro sarà un lungo duello

Cesena e Torres Il loro sarà un lungo duello

Un duello per palati fini, terminato in pareggio con qualche recriminazione da parte del Cesena. Il big match fra la capolista e la sua diretta inseguitrice, la Torres, ha mantenuto le premesse della vigilia, in campo e fuori. Come al solito meraviglioso il Manuzzi, ma ormai si è capito che la cornice conta zero, nessuno si lascia traumatizzare dall’urlo della Mare sotto cui, anzi, Fischnaller dà il meglio di sé, vesta la maglia della Fermana o della Torres. Grande spettacolo, battaglia vera soprattutto a centrocampo dove quello sardo ha vinto ai punti nonostante la vigoria di De Rose e soci.

Capacità di rapidi capovolgimenti di fronte, discreta tecnica, forza fisica e mentale, uno dei migliori portieri della categoria almeno da un biennio, compattezza ed equilibrio tattico, la Torres ha tutto per dare filo da torcere al Cesena fino alla fine, anche se il Cavalluccio ha le capacità per schiantare la concorrenza. L’ha già fatto.

A fine settembre la Torres dominava con 15 punti dopo 5 partite ed il Cesena arrancante a 9, dovendo ancora recuperare con la Spal. Ora i romagnoli sono avanti di 2, significa che da allora sono stati capaci di conquistare più punti dei sardi e nulla osta che ciò possa succedere anche da qui in avanti. Altro elemento positivo. Durante la scorsa stagione il Cesena ha ciccato i big match della svolta, ad esempio contro Reggiana e Lecco. Quest’anno la squadra mostra un altro tipo di approccio, è più matura e compatta, ha maggiore consapevolezza anche se si rivedono errori gravi che ricordano quelli passati costati carissimo. Il mancato anticipo su Zecca di Donnarumma da cui poi è nato il gol di Fischnaller ricorda la dimenticanza di Mercadante a Lecco in occasione del gol della speranza locale.

Arduo porre rimedio anche ad un altro aspetto che sinora è costato al Cesena punti sonanti. Le direzioni arbitrali sono spesso indecorose, crescono arbitri che troveremo fra qualche anno in serie A, hanno diritto di sbagliare come chiunque sia in fase di maturazione tecnica e psicologica, ma sembrano farlo sempre e solo in una direzione. Perri passa per essere uno dei migliori emergenti, ha condotto una gara importante con polso, chiamato ad annullare un gol, quello di Berti, su indicazione del collaboratore. La mancanza del Var rende poco chiaro l’episodio su cui solo il guardalinee era nelle condizioni migliori per giudicare.

Ma sul secondo gol annullato al Cesena ci sono pochi dubbi, Pierozzi si appoggia appena su Masala in mischia in area prima di essere tirato via da Antonelli. Il successivo gol di Shpendii era da convalidare, in subordine era rigore per il fallo su Pierozzi. In un big match dal quale possono dipendere le sorti della stagione sono errori determinanti. Oltre al fatto che al Cesena è stato concesso un solo rigore, negati con Pineto e Sestri, senza dimenticare l’espulsione di Corazza e il mancato rosso a Signorini a Gubbio. Niente vittimismi, ma solo maggiore considerazione a dati oggettivi per un pubblico, un ambiente ed una squadra che meritano rispetto.

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