Cesena Un successo che vuol dire maturità

Un anno fa una gara dura e ’sporca’ come quella di Arezzo il Cavalluccio forse non l’avrebbe vinta. Ma oggi le cose sono diverse. E migliori

11 ottobre 2023
Cesena Un successo che vuol dire maturità

Cesena Un successo che vuol dire maturità

di Daniele Zandoli

Il Cesena conquista la sesta vittoria consecutiva e si accomoda in seconda posizione momentanea alle spalle della Torres. I sardi vincono sempre e il Pescara, che deve recuperare col Pineto, dovesse vincere salirebbe in seconda posizione, a dimostrazione dell’ enorme difficoltà di un girone in cui si potrebbe essere terzi dopo aver conquistato sei vittorie su sette. Comunque la barca va. Il Cesena new look vince anche ad Arezzo nel match sinora più difficile. Gara sporca, durissima, messa subito in rissa dai toscani per cercare di annullare il gap tecnico esistente. Riuscire a vincere una gara del genere è segno di grande maturità ed integrità psicofisica, con buone prospettive future. Sono queste le gare in equilibrio a lungo che il Cesena lo scorso anno ha pareggiato o anche perso.

Molte le valutazioni positive che Mimmo Toscano può portare a casa. In primis la difesa resta ancora imbattuta, addirittura la fase difensiva non permette agli avanti amaranto di entrare in area in azione di movimento. Pisseri tocca pochi palloni e sempre in ordinaria amministrazione. Il centrocampo ha accettato il confronto maschio senza mai cadere nella rissa su cui i padroni di casa hanno tentato di metterla. Capitan De Rose è se possibile ancora più tenace ed efficiente della scorsa stagione, autorevole ed autoritario quando serve coi suoi e con gli avversari. Indomito e col fiato fino allo scadere, nonostante le 36 primavere sul groppone.

Davanti hanno ciccato. Cristian ha tentato di continuare la striscia positiva sbattendo due volte sul portiere avversario, Corazza ha giocato un match poco appariscente, spesso avulso dalla manovra. Il Joker è così, capace di colpire a ripetizione quando è in giornata felice, o di sparire dalla scena per tempi interi. Ci ha pensato Toscano a cambiare le carte in tavola e stavolta col plauso anche di chi solitamente non è tenero con lui. Ha lanciato anche il 2004 Antonio David, altro diciannovenne cresciuto nel vivaio, bloccato dall’emozione dell’esordio all’ingresso improvviso ed autore di una ripresa molto positiva. E’ un altro elemento che farà molto comodo. Stavolta è stato un po’ in ombra Tommaso Berti: non era il suo clima, ama il fioretto e bene ha fatto il tecnico a sostituirlo.

Il redivivo Bumbu ha segnato il gol del primo vantaggio in una gara bloccatissima, rete stupenda per costruzione e tocco finale. Kargbo dimostra partita dopo partita di essere prezioso soprattutto quando le difese sono chiuse a riccio. Salta l’uomo come nessun altro e la sua velocità provoca voragini. Quest’anno Toscano ha un organico che gli permette di cambiare a seconda di come si mettono le cose, metamorfosi inesistenti durante la scorsa stagione quando gli schemi erano abbastanza scontati e gli avversari trovavano abbastanza agevolmente le giuste contrarie. Poi la cooperativa del gol. Con l’ingresso di Bumbu e Ciofi siamo alla dozzina, altro record con quello dei gol realizzati in totale. Anche questo è un ottimo segnale: se ciccano gli avanti ci pensano da dietro.

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