Dopo la brutta serata con il Gubbio. Vis Pesaro, il pensiero è già al derby di sabato

La Vis Pesaro subisce una sconfitta contro il Gubbio, che si conferma una squadra difficile da affrontare. La mancanza di qualità e velocità dei biancorossi si fa sentire, mentre il Gubbio si dimostra superiore in tutti gli aspetti del gioco. La Vis non riesce a rimanere attaccata alla partita e la fascia debole della squadra viene sfruttata dal Gubbio. I tifosi sperano in una vittoria nel prossimo derby contro il Fermo.

5 febbraio 2024
Vis Pesaro, il pensiero è già al derby di sabato

Vis Pesaro, il pensiero è già al derby di sabato

"Una serataccia", ha detto l’indulgente Braglia della Vis dopo lo scintillante 3-1 dei suoi.

Peccato che col Gubbio si ripetano: 4-0 e 3-0 la scorsa stagione, 3-0 in quella precedente. Solo 1-0 all’andata, ma in una gara in cui la Vis subito 17 conclusioni (8 in porta).

Pressoché identici i numeri di venerdì: 16 conclusioni totali, 9 in porta. Solo il Cesena è stato capace di martellare di più i pesaresi con 18 tiri.

Il Gubbio si rivela ingiocabile per i biancorossi. Non è solo questione di qualità, ma anche di rapidità. Una velocità di transizione ed esecuzione difficilmente leggibile per il team biancorosso, di struttura diversa.

Basti citare un altro dato: appena 9 falli commessi dagli uomini di Banchieri. Semplicemente, non si riusciva a prenderli.

Un’altra gara sarebbe stata immaginabile solo se la Vis non avesse subito dilapidato il vantaggio iniziale (il solito Karlsson, tra le poche note liete) e fosse riuscita a tenere le linee strette, così da togliere ossigeno alla manovra dei Lupi.

Il gol di Di Massimo è probabilmente viziato da un fallo su Mattioli e da un successivo fuorigioco, e qui sta l’accenno di Banchieri a una "gara poco fortunata".

Mentre quello di Spina, subito con le stesse modalità, è figlio della voglia di ributtarsi avanti e della perdita di equilibrio.

Per la seconda volta in stagione, dopo Cesena, la Vis non è stata capace di tener fede a una sua caratteristica: rimanere sempre attaccata alla partita.

C’è dell’altro. Braglia ha individuato la fascia debole vissina, quella orfana di Zoia, andando a creare là la superiorità numerica con le scorribande di Corsinelli.

Inoltre ha schierato un attacco mobilissimo (rinunciando a Udoh) e di ruoli intercambiabili, il peggio per la difesa vissina bisognosa di punti fermi. La cessione di Zoia sarà un tema di discussione, se non si riuscirà a ovviare in modo efficace.

Mattioli dovrà adattarsi in fretta al ruolo, peraltro già ricoperto in passato. Altro tema: in partite del genere serve più sacrificio in copertura da parte dei tre attaccanti, altrimenti non se ne esce. Il Gubbio spingeva con 8 uomini, terzini compresi, la Vis difendeva con 7.

I tifosi l’hanno fatto capire a fine partita: disposti a perdonare (il rendimento stagionale al Benelli è a dir poco negativo: una vittoria in 10 partite), a patto di non fallire il derby di sabato a Fermo.

Anche perché siamo tornati al mucchio selvaggio dopo la clamorosa impresa del Sestri. E i canarini, come hanno dimostrato a Cesena, sono tutt’altra squadra rispetto a quella dell’andata.

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