Forlì, col Ravenna vero big match. E il Morgagni ora può riempirsi

Ecco i principali precedenti nel terzo millennio in cui lo stadio ha sfoggiato grande folla e calore

di FRANCO PARDOLESI
12 marzo 2025
La coreografia della tribuna del Morgagni l’8 giugno 2014: quel giorno, anche con la gradinata affollata,. il Forlì salì nella C unica

La coreografia della tribuna del Morgagni l’8 giugno 2014: quel giorno, anche con la gradinata affollata,. il Forlì salì nella C unica

Finalmente una ‘Partita’ con la p maiuscola allo stadio Tullo Morgagni. Domenica 23 andrà in onda l’attesissima sfida che vedrà alla resa dei conti le squadre di due ‘capitali’ della Romagna. Il Forlì del mister delle meraviglie Alessandro Miramari, in vetta con 66 punti, e il Ravenna del mago Marco Marchionni, che insegue a quota 64.

Senza scomodare le precedenti leggendarie sfide di Coppa Italia dei galletti che Franco Bonavita portò alla ribalta nazionale, superando al Morgagni il Foggia di B e il Piacenza di A per poi cedere, con onore, 0-2 al Manuzzi col Milan, dal Duemila gli sportivi forlivesi hanno vissuto gare casalinghe da batticuore che si contano sulle dita di una mano.

La prima di queste sfide al calor bianco risale alla serie D 2001-02. Il 14 aprile 2002 i biancorossi di mister Attilio Bardi superarono sotto al diluvio, davanti a 3mila anime (sindaco Franco Rusticali compreso) il Fano 1-0 col gol di ‘gaucho’ Maffei: i galletti, in rimonta da 8 lunghezze di distanza, quel giorno si portaro a due punti dalla capolista marchigiana. Il duello, però, si concluse col successo del Fano sospettato di trovare poi avversari non proprio agguerriti. In quel Forlì, costruito dal ds Raniero Balzani, il capitano era Alberto Calderoni in campo con bomber Di Matteo, ‘Lupo’ Fabiani e ‘Chicco’ Cortini.

Dopo la storica sfida, persa 0-2, con la Florentia Viola nel 2002-03 in C2, giocata a Cesena (16mila spettatori), altro match interno di cartello fu nei playoff 2004-05 di C2. Il Forlì di mister Cotroneo pareggiò 1-1 proprio col Ravenna davanti al pubblico delle grandi occasioni. Il Galletto, che schierava un fuoriclasse del calibro di Fausto Pizzi, passò in vantaggio con Pierobon ma fu raggiunto dal gol di Agostinelli, perdendo poi 2-0 al ritorno.

Nella serie D 2011-12 i biancorossi, dopo l’esclusione che costrinse alla ripartenza dalla Terza Categoria (2006-07), tornarono nel calcio professionistico al termine di un duello con l’Este. Un trionfo celebrato con lo 0-0 proprio coi veneti nell’ultima gara con la tribuna strapiena che riservò la standing ovation alla squadra di mister Bardi e del diesse Cangini, con in campo i gemelli del gol Petrascu e Melandri, capitan Sozzi e i forlivesi Vanigli, Pezzi, Balestra, Mordini e Bergamaschi.

La partita più rocambolesca mai giocata a Forlì è stata però quella degli spareggi 2013-14 per la conquista della C unica. Sotto il sol leone di quell’8 giugno 2014, il Forlì di mister Rossi, ridotto in otto uomini, davanti a un foltissimo pubblico rimontò il vantaggio del Delta Porto Tolle con Evangelisti e, dopo una paratissima di Casadei, con la storica rete del 2-1 di Djuric nel recupero, dalla lunga distanza.

L’ultima ‘partitissima’ al Morgagni capace di suscitare un grande interesse è stata poi quella del campionato di quarta serie 2018-19. Il Forlì, allenato da Stefano Protti, sostituto per qualche mese di Nicola Campedelli, tornava a sfidare il Cesena dopo undici lustri. Un’era geologica nella quale il cavalluccio aveva più volte raggiunto la serie A, mentre il galletto era dovuto ripartire dal fondo. Mercoledì 13 febbraio 2019, in notturna, lo stadio Morgagni tornò magicamente a riempirsi. Il Cesena, allenato da Angelini, passò in vantaggio con Ricciardo (42’),a cui rispose Ambrosini (65’). Al 98’ il definitivo 1-2 ospite col rigore di Alessandro che suscitò un mare di polemiche.

Una storia di match di cartello nel vecchio Morgagni che tra dieci giorni si allungherà di un capitolo per il quale, adesso, è attesa una cornice di pubblico degna di simili precedenti.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su